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 2010  gennaio 20 Mercoledì calendario

IN ITALIA 2.000 SPOSE BAMBINE OGNI ANNO. E MOLTE SONO COSTRETTE A RIMPATRIARE

(riassunto) - La vita spezzata delle adolescenti straniere inizia a tredici, quattordici anni. a quell’età che (secondo i sociologi che hanno intervistato queste ragazze) si vedono i primi segni di conflitto. Fino all’anno prima potevano portare i loro compagni in casa. Poi, diventa proibito, iniziano le liti sui vestiti, il trucco, le magliette troppo corte. Situazioni comuni, a Milano, Roma, Brescia. Dicono: «Per noi è impossibile progettare il futuro». Si trovano in mezzo a due forze. E non sanno come metterle in equilibrio. «Poi ogni tanto qualcuna sparisce dalle scuole superiori – racconta Mara Tognetti, docente di Politiche dell’immigrazione all’università di Milano Bicocca’ oppure non rientra dalle vacanze. Le famiglie le hanno riportate nel loro Paese, per farle sposare». In un solo anno, nella città inglese di Bradford, sono «scomparse» 200 ragazzine tra i 13 e i 16 anni, figlie di immigrati. In Italia non esistono statistiche dettagliate. L’unica stima è del Centro nazionale di documentazione per l’infanzia, Secondo cui le «spose bambine» nel nostro Paese sarebbero 2 mila all’anno. In Italia i minorenni non possono sposarsi. Esiste però una deroga. Per «gravi motivi», dai 16 anni in poi il tribunale per i minori può autorizzare le nozze. Il Centro di documentazione per l’infanzia registra da anni questi casi: nel 1994 erano 1.173, poi sono via via diminuiti, fino ai 209 del 2006 e i 156 del 2007 (ultimo dato disponibile). La Campania è la regione in cui ne avvengono di più, 77. Per la maggior parte si tratta di matrimoni tra stranieri, con in testa le comunità di immigrati da Pakistan, India e Marocco. Questi numeri descrivono però solo l’aspetto legale, che secondo gli esperti è minimo rispetto a tutti i legami imposti all’interno delle famiglie, a volte suggellati con un rito in qualche moschea, più spesso con unioni celebrate nei Paesi d’origine. «Le seconde generazioni delle ragazze (si calcola siano 175mila) sono e saranno una vera emergenza - spiega Mara Tognetti -. Se non si interviene con politiche più incisive, i contrasti tra l’idea di famiglia imposta dai genitori e il modello delle adolescenti diventerà inconciliabile».