Gianna Schelotto, Corriere della Sera 17/01/2010, 17 gennaio 2010
IL SEX APPEAL DELLA SOLITUDINE
Sono arrivata a 44 anni senza che nessun uomo si accorgesse di me. Ho avuto qualche fugace storia amorosa ma nessuna è mai andata oltre il flirt. Mi sono anche innamorata ma sempre di uomini impossibili per varie ragioni. Ho cercato di "compensare" dedicandomi prima allo studio, poi al lavoro e ho avuto grandi soddisfazioni. Ero comunque rassegnata e pacificata quando ho incontrato in treno un uomo che ha subito mostrato grande simpatia per me e ha poi cominciato ad assediarmi con mail e telefonate ed è di fatto cominciata una storia. Una settimana dopo un collega che conosco da 10 anni si è messo a corteggiarmi. Ora dopo essere stata sola per tutta la vita, vivo l’ esaltante esperienza di essere "contesa" tra due pretendenti. Non mi pongo il problema di chi scegliere, preferisco godermi questa insolita esperienza ma la domanda è: che cosa mi è successo?
Marilena (44 anni, Rieti)
Difficile individuare quali complicate alchimie abbiano permesso un mutato atteggiamento degli uomini nei suoi confronti. Forse inconsciamente lei aveva smesso di cercare corteggiatori, appagata dal suo lavoro e conciliata con l’ idea di restare sola. La solitudine è tra tutti i sentimenti uno dei più calunniati: nel suo caso, per esempio, l’ ha probabilmente aiutata ad acquisire profondità di pensieri e senso di libertà. Proprio da questo può essere nato l’ "appeal" verso l’ uomo del treno. L’ inattesa attenzione che lui le ha dedicato deve avere acceso, nel suo sguardo e nei suoi atteggiamenti, una sotterranea eccitazione, che ha avuto probabilmente un "effetto contagio" sul suo collega. Entrambi gli uomini hanno avvertito il suo equilibrio emotivo e la sua indipendenza e da questo sono stati attratti. comprensibile che ora lei non voglia porsi di fronte ad una scelta. Meglio adattarsi al nuovo stato delle cose e imparare a muoversi guidata dalle sue nuove sicurezze.
Gianna Schelotto