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 2010  gennaio 20 Mercoledì calendario

RITROVATA ALMAS, LA RAGAZZA PAKISTANA RAPITA DAI GENITORI

(riassunto) - durato poco più di dodici ore il sequesto di Almas, la diciassettenne di Fano rapita dal padre pakistano Akatar Mahmood, 40 anni. Il 18 gennaio la ragazza, uscita da scuola, diretta al centro di accoglienza che la ospitava, è stata costretta ad entrare in auto dal padre. Con lui anche la moglie Aslam e il resto della famiglia: la figlia minore (14 anni) e il figlio sedicenne. I Mahmood si sono diretti verso Roma, dove hanno trascorso la notte presso degli amici connazionali. Il motivo del viaggio non è certo, probabilmente l’uomo voleva combinare per Almas un matrimonio, non andato a buon fine, che troncasse una volta per tutte la ribellione della giovane. La ragazza infatti si era allontanata dal modello pakistano tradizionale della famiglia e vestiva all’occidentale, fumava sigarette, andava in discoteca con le amiche. Era per questo che padre e figlia discutevano spesso e per questo che Almas, nell’aprile 2009, era finita prima in ospedale (con una ferita alla testa causata da Akatar), poi nella comunità per minori dopo che all’uomo era stata tolta la patria potestà. Dopo la tappa a Roma l’automobile, individuata dai Carabinieri intercettando il telefono cellulare dell’uomo, è arrivata a Bologna e si è diretta verso Senigallia, verso casa. Le forze dell’ordine sono intervenute il 19 gennaio alle 5 del mattino, bloccandola sull’autostrada A14, tra Fano e Marotta. Secondo una delle fonti (La Stampa) l’uomo si sarebbe consegnato spontaneamente. Almas sta bene, è libera e verrà seguita dagli psicologi e dagli educatori della comunità; il padre è in carcere per il reato di sequestro, la madre è accusata di concorso nel rapimento e sul comportamento del figlio minorenne, che sembra abbia aiutato l’uomo, deciderà il giudice. La storia di Almas riflette quelle di tante giovani come lei, che sono state picchiate, drogate, riportate a forza in patria per sposarsi. La Gran Bretagna si è dotata nel 2008 di una legge contro i matrimoni forzati. Le denunce sono circa 1.600 l’anno e 300 le richieste di rimpatrio dal Pakistan per le spose obbligate con passaporto britannico. In Pakistan negli ultimi anni, secondo le associazioni in difesa dei diritti umani, sono stati 4mila i karo-kiri, i delitti d’onore, per riparare a matrimoni mancati o ribellioni.