Internazionale, 15/22 gennaio 2010, 22 gennaio 2010
Il tempo è misurato dalla frequenza costante della radiazione emessa dagli elettroni che si muovono tra specifici livelli di energia degli atomi di cesio
Il tempo è misurato dalla frequenza costante della radiazione emessa dagli elettroni che si muovono tra specifici livelli di energia degli atomi di cesio. Il primo orologio al cesio, inaugurato nel 1955 al National physical laboratory britannico, aveva un margine d’errore di meno di un secondo in trecento anni. Quelli della prossima generazione dovrebbero perdere o guadagnare meno di un secondo nell’intera vita dell’universo. Il mondo reale, però, non rispetta tanta precisone. La rotazione terrrestre, da cui dipende la durata del giorno e della notte, varia in base ai movimenti imprevedibili del nucleo liquido del pianeta. Il Tempo coordinato universale (Uct), che è lo standard internazionale viene approssimato al tempo astronomico, con uno scarto inferiore a un secondo, tramite l’aggiunta di un secondo intercalare nel calendario. L’aggiunta più recente è dell’inizio del 2009 e non si sa quando ne servirà un’altra. Ma come tutto quello che riguarda i cambiamenti d’ora, i secondi intercalari sono una questione politica: Stati Uniti, Francia, Russia, Germania e Italia vorrebbero abolirli, Gran Bretagna e Cina vogliono mantenerli.