Giovanna Gabrielli, Il Fatto Quotidiano 17/01/2010, 17 gennaio 2010
17 GENNAIO 1961
Storia di uno scandalo dimenticato. Lo scandalo dell’aeroporto di Fiumicino, esemplo di corruzione
nell’Italia anni ’60, con la Dc imperante. Storia Iniziata nel 1948 con l’acquisto, da parte dello Stato, dei terreni di proprietà Torlonia a 754.000 lire a ettaro, il doppio di quello indicato dall’ufficio erariale. E’ l’avvio di una colossale speculazione legata a un giro vorticoso di appalti a licitazione privata, in cui saranno coinvolti generali, prelati e politici come Pacciardi e Andreotti. Dopo anni di progetti bocciati e 24 miliardi finiti nel nulla, nel ’58 il governo, affidato l’appalto a una ditta vicina al Vaticano, preme per l’inaugurazione alle Olimpiadi 60. Un debutto da 80 miliardi -cinque volte il preventivo iniziale- segnato, pochi mesi dopo, dal crollo della pista numero uno. Sotto il velo di cemento, solo sabbia e palude. La Commissione d’Inchiesta, aperta il 17 gennaio ’61, alla fine troverà tutto regolare. E Montanelli così chioserà sul Corriere "...Questo è Fiumicino. Molto peggio di un furto, di una incursione di briganti. Magari potessimo trovarci davanti a un bel pirata... lo impiccheremmo all’albero di trinchetto come
nei romanzi di Salgari e non se ne parlerebbe più".