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 2010  gennaio 17 Domenica calendario

NASCE IL "PANGENOMA" E RITORNA L’ IDEA DI RAZZA

Secondo gli autori, cinesi, ma aiutati dal danese Karsten Kristiansen, genetista arcinoto per le ricerche sui gemelli, siamo vicinissimi al pangenoma (dal greco pas, tutto), ovvero alla possibilità di mettere insieme il patrimonio genetico di tutti gli individui viventi sul pianeta. Dai canadesi ai bantù, dai baschi francesi alle popolazioni amazzoniche. Pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology, l’ impresa portata a termine da questo gruppo è consistita nel confrontare il genoma, completo, di un individuo asiatico (se cinese, non è dato sapere) con quello di un africano e con i genomi di due bianchi (si dice, entrambi americani) resi disponibili dall’ Human Genome Project, il consorzio di ricerche genetiche pubblico statunitense. Confronto che ha permesso di scoprire molte sequenze di geni assolutamente specifiche per una popolazione, e quella sola, e altrettante tipiche del singolo individuo. Allora, non è vero quel che genetisti di chiara fama hanno ripetuto fino allo sfinimento, che sotto il profilo dell’ elica siamo quasi indistinguibili anche se l’ aspetto fisico è diverso? «Quelle ipotesi sono tuttora valide: la variabilità genetica fra le popolazioni non è tale da giustificare l’ esistenza delle "razze" - risponde Paolo Gasparini, professore di genetica medica all’ università di Trieste - . Certo è che oggi disponiamo di strumenti di analisi capaci di funzionare come una formidabile lente di ingrandimento. Il senso di uno studio come questo è saperne di più sulla suscettibilità delle popolazioni agli agenti patogeni presenti nell’ ambiente e ai farmaci e, in chiave storica, sulle migrazioni». D’ altro canto, ben venga l’ idea di un pangenoma: risolverebbe non pochi dei conflitti etnici attuali.