Caterina Soffici, Vanity Fair 20/01/10, 20 gennaio 2010
MAMME - Carla Ovazza, madre di Alain Elkann, raccontata dal figlio: «Era un vero capoclan. Si occupava di zii, zie, vedove, non sposate, nipoti
MAMME - Carla Ovazza, madre di Alain Elkann, raccontata dal figlio: «Era un vero capoclan. Si occupava di zii, zie, vedove, non sposate, nipoti. Ricordava le ricorrenze, faceva le visite di cortesia, sollecitava telefonate, radunava la famiglia per le festività ebraiche, Pacqua o Rosh Hashana, anche se io allora facevo sempre in modo di essere assente. Ma era anche una persona pubblica, faceva beneficienza, si interessava di tutti i derelitti, era molto ebrea, ma trasversale, collaborava con le suore del Cottolengo». Come nonna era molto affettuosa: «Lei era come la tipica madre ebrea della barzelletta sul presidente americano che, mentre il figlio fa il suo discorso di insediamento, tira per la manica il generale seduto accanto e gli dice: ”Ho dimenticato di dirle che ho anche un figlio medico”. Lei era così. Quando le dissi che Jaki si era laureato, rispose: ”Ah bene, ma è un po’ che non sento Lapo”».