Varie, 18 gennaio 2010
Tags : Sebastian Piñera
PIÑERA Sebastian Santiago (Cile) 1 dicembre 1949. Politico. Presidente del Cile (eletto al ballottaggio del 17 gennaio 2010) • «[
PIÑERA Sebastian Santiago (Cile) 1 dicembre 1949. Politico. Presidente del Cile (eletto al ballottaggio del 17 gennaio 2010) • «[...] una specie di Berlusconi cileno già sconfitto da Michelle Bachelet nel 2005 e candidato delle destre - riunite nella Coalicion por el cambio [...]» (Maurizio Matteuzzi, ”il manifesto” 19/6/2009) • «[...] moglie e quattro figli, è stato ammaliato dalla politica all’inizio degli anni Novanta. E la Moneda sembra essere da sempre al primo posto dei suoi sogni: già nel 1992, con il Paese appena uscito da 20 anni di dittatura fascista, provò a mettersi in corsa per fare il presidente. Ma tutto finì in una trasmissione televisiva durante la quale fu trasmesso il nastro di una conversazione nella quale Piñera dava istruzioni per impedire a un dirigente del suo stesso partito di cercare consensi per la campagna presidenziale. Risultato: la sua corsa da presidente si interruppe prima ancora di cominciare. Da quel momento Piñera si è mosso con molta più cautela, scalando uno a uno i gradini del potere politico: si è fatto eleggere e rieleggere in Senato; ha lavorato nella commissioni parlamentari più importanti per il Paese; ha occupato la poltrona di presidente del partito di Renovacion Nacional per tre anni, dal 2001 al 2004. Così come ha curato la sua carriera politica, ha avuto attenzione per il patrimonio. La sua ricchezza è cresciuta anno dopo anno: il primo milione di dollari, almeno così raccontano i suoi amici, lo fece creando in Cile la prima società di gestione delle carte di credito. Quel flusso continuo di guadagni delle targhette di plastica gli ha consentito di possedere oggi un piccolo impero: il 100 per cento del canale televisivo Chilevisiòn, un’emittente che trasmette sull’intero territorio nazionale; il 27 per cento delle azioni delle compagnia aerea Lan Chile, il 15 per cento del Colo-Colo, la squadra di calcio di Santiago che vanta più vittorie nazionali e internazionali del Paese. Trovato l’equilibrio tra potere e ricchezza, nel 2005 Piñera ha tentato per la seconda volta di entrare alla Moneda. Allora, tutti i giochi politici lasciavano pensare che il partito di Piñera avrebbe appoggiato il candidato del partito alleato, l’Udi (Union democrata independiente). Ma l’ago della politica si spostò sotto il peso dei soldi di Piñera: che si candidò, raccolse il 29 per cento dei suffragi piazzandosi secondo nel primo turno elettorale, ma fu sconfitto da Michelle Bachelet, socialista e candidata della Concertacion, alleanza dei partiti del centro e della sinistra non comunista. [...] una laurea in economia all’università cattolica di Santiago e un master ad Harvard, cominciò a lavorare in banca da dirigente. Ben pagato, ma nulla che possa giustificare il miliardo di dollari di patrimonio che vanta oggi. di quei giorni (quando c’era ancora Pinochet al potere, l’economia cilena era gestita in prima persona dai Chicago boys, la scuola che teorizzava che il mercato non ha bisogno di regole perché è in grado di fare tutto da solo) la storia che ha gettato ombre [...] Il Banco de Talca per cui Piñera lavorava, giocava tanto forte con i bad loans, i debiti non realizzabili, da causare una serie di fallimenti di società per complessivi 38 milioni di dollari. Piñera finì in carcere per una ventina di giorni, poi alla fine fu liberato dalla prigione e dalle accuse. Ma oggi si racconta una storia diversa sull’esito favorevole della vicenda. L’allora ministro della Giustizia di Pinochet, Monica Madariaga, ricevette pressioni dal fratello di Piñera, che era ministro del Lavoro. Chiamò il giudice del caso e lo pregò di aiutarlo. Il caso fu risolto. [...] Da sinistra hanno provato a mettere in dubbio la fede democratica del candidato conservatore, dicendo che al referendum pro o contro Pinochet del 1988, Sebastian Piñera si era schierato per il sì al dittatore. La polemica è stata subito spenta. Prima, grazie alla testimonianza di amici e compagni di lavoro del candidato, che hanno ricordato come lui non avesse mai fatto mistero di avere votato no al referendum. Poi lo stesso Piñera ha recuperato un video che ha messo immediatamente su YouTube in cui lo si vede, giovane e occhialuto, per le strade della capitale con coloro che manifestavano gioia per l’esito della votazione contro il regime. [...]» (Antonio Carlucci, ”L’espresso” 22/10/2009).