16 gennaio 2010
Mirco Andreoli, 35 anni, e Jenny Dal Vecchio, 33 anni. Entrambi del Mantovano, lui, lei, figlio di agricoltori, faceva il carrozziere, lei, bella, occhi chiari, boccoli neri, operaia senza lavoro, da tre anni combatteva contro un cancro e ciononostante a detta di tutti era «solare e piena di vita»
Mirco Andreoli, 35 anni, e Jenny Dal Vecchio, 33 anni. Entrambi del Mantovano, lui, lei, figlio di agricoltori, faceva il carrozziere, lei, bella, occhi chiari, boccoli neri, operaia senza lavoro, da tre anni combatteva contro un cancro e ciononostante a detta di tutti era «solare e piena di vita». I due da asolescenti erano stati fidanzati, poi ognuno s’era costruito la propria famiglia ma un anno fa s’erano ritrovati e, travolti dalla passione, avevano ripreso a incontarrsi in segreto. La Del Vecchio, che non sopportava di «tenere il piede in due staffe», lo scorso ottobre aveva lasciato il marito e con le due figlie di 12 e 5 anni era tornata a vivere dalla madre. L’Andreoli, che da 15 anni conviveva con una meridionale da cui aveva avuto due figli di 6 e 2 anni, non trovando il coraggio di affrontare una separazione, continuava invece a dividersi tra la compagna e il primo amore. A mezzanotte di lunedì 11 gennaio la Del vecchio mandò un sms alla sorella («Non avercela con lui, perdonami»), quindi i due amanti montarono sull’Opel Corsa nera di lui, andarono fino a una stradina di campagna tra Mantova e Verona, dopo aver parcheggiato collegarono un tubo verde di gomma al gas di scarico dell’auto, quindi fecero entrare il tubo nell’abitacolo, sigillarono il finestrino col nastro adesivo e si sedettero uno accanto all’altro - lei con le foto delle figlie strette tra le mani - in attesa che si sprigionasse il gas letale. A un certo punto però, forse perché era finita la benzina, forse perché l’attesa della morte era troppo lunga e straziante, l’Andreoli impugnò la sua pistola calibro 9, sparò un colpo nella testa della Del Vecchio, quindi si rivolse l’arma alla tempia e fece fuoco. Un biglietto, in cui i due chiedono scusa a tutti quanti. Verso le 10.30 di lunedì 11 gennio in una stradina di campagna di Ostiglia in provincia di Mantova.