Matteo Orsucci, Libero 13/1/2010, 13 gennaio 2010
In Cento per pregare col "santone" Legrottaglie. Piossasco (Torino). il day after della sonora sconfitta contro il Milan
In Cento per pregare col "santone" Legrottaglie. Piossasco (Torino). il day after della sonora sconfitta contro il Milan. Lunedì sera il gruppo di Nicola Legrottaglie, Missione Paradiso, si ritrova al teatro il Mulino nella periferia torinese. Più di cento persone accorrono per assistere ad uno degli ormai ”famosi” incontri che lo stopper di Juve e Nazionale organizza assieme a suoi collaboratori: Pablo, simpatico italo-argentino, Betty e Beatrice, che qua ormai è la ”Bea” e insomma tutti conoscono tutti. « la prima volta che viene?», mi chiede Chiara, la ragazza responsabile della vendita dei gadget. Dico di sì e chiarisco: «Guardate che io sono un laico, adoro i cristiani ma non ho la grazia della fede». La Bea in pratica era convinta - e se ne è convinta nelle ore a seguire - che potessero farmi ”rinascere” in Cristo. Sarà... «Vai pure a vedere di là, ci sono le prove», «Le prove?», chiedo io. Le prove altro non erano che quelle che il gruppo di rock cristiano stava facendo in occasione della kermesse. Si comincia alle 21 con i canti di lode. Che coi canti gregoriani hanno poco a che vedere. Musica contemporanea, rock cristiano appunto, inni al Signore e quanto d’altro. La band di Missione Paradiso è composta ovviamente da cristiani. Collabora fornendo musica. Mezz’ora all’inizio, quattro cantici in tutto. La gente si alza in piedi richiamata dalla cantante: «Ho visto gente che alzava mani e impazziva di gioia ai concerti dei cantanti più disparati. Ma quale gesto se non l’alzare le mani al cielo può rendere omaggio migliore a Gesù». La gente si alza in piedi, alza le mani, canta conoscendo molto bene le lodi. Sembra di essere a un concerto di Vasco, solo che qui la vita non è spericolata ma è molto disciplinata e equilibrata. La serata muove dalla vicenda biblica di Davide e Golia. Il pastore giudeo che abbatte con una sola pietra il gigante filisteo Golia. Una metafora, «un racconto - come spiega Pablo - che si avvicina alla nostra realtà in quanto anche noi dobbiamo abbattere i nostri giganti». venuto il tempo di Legrottaglie. Ma non in maglietta e pantaloncini. No, microfono in mano che arringa la platea. E la gente che ascolta. Dice: amen. Quando nel suo primo libro ha anticipato di voler fare il testimone della fede una volta chiusa la carriera, ecco cosa voleva dire. «Non temere», è stato il suo mantra contro la paura delle prove insormontabili. Poi di nuovo musica, preghiere. Casi di varia umanità. Un bambino con un handicap molto grave dalla nascita attira l’attenzione di tutti, riceve coccole e preghiere. Un ragazzo con serissimi problemi familiari scoppia in lacrime chiedendo alla comunità di pregare per lui, e così accade. Il tema della serata era ”come affrontare i giganti moderni”. Battuta d’obbligo, poco cristiana: Sebastian Giovinco non era tra gli invitati...