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 2010  gennaio 14 Giovedì calendario

«Gli eventi di Francia [la rivoluzione di luglio - ndr] scossero bruscamente la torbida atmosfera piemontese

«Gli eventi di Francia [la rivoluzione di luglio - ndr] scossero bruscamente la torbida atmosfera piemontese. Il governo di Torino dovette rassegnarsi a riconoscere il re delle barricate, sulla scia di quanto facevano tutte le potenze europee, dopo l’esempio dato dall’Inghilterra. Ma in Piemonte la nobiltà era stata duramente colpita dalle misure adottate contro i rivoluzionari del ’21, e le divisioni nell’ambito di molte famiglie ne paralizzavano l’azione; e per il resto nei territori sabaudi la tradizione rivoluzionaria non era penetrata così profondamente come in Francia e il distacco fra le grandi masse e la nobiltà e la borghesia liberale rendeva impossibile il ripetersi delle Tre Giornate Parigine. Di conseguenza, si osservava, "gli uomini saggi di tendenza liberale sono contrari a ogni movimento attuale e vedono bene che la loro sorte si risolverà altrove e in altro modo": cioè in relazione allo svolgimento delle vicende francesi. Era, in nuce, una idea che sarà poi di tanta parte del patriottismo e specie del moderatismo italiano, e contro la quale si volgeranno le più fiere rampogne del Mazzini: l’idea cioè che la libertà e, magari, l’indipendenza d’Italia potessero essere il frutto di combinazioni esterne all’iniziativa, alla volontà e allo spirito di sacrificio del popolo italiano» (Rosario Romeo)