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 2010  gennaio 13 Mercoledì calendario

Addio Lorian - Olghina di Robilant in memoria della mitica Lorian Franchetti Gaetani, ”il’ personaggio più simbolico dell’era tra le due guerre - ”E’ una dea scesa in terra!” esclamava Cole Porter

Addio Lorian - Olghina di Robilant in memoria della mitica Lorian Franchetti Gaetani, ”il’ personaggio più simbolico dell’era tra le due guerre - ”E’ una dea scesa in terra!” esclamava Cole Porter. ”E’ il mio sogno di mezza estate!” sospirava Edoardo VIII. ”Anche il mio” mormorava Greta Garbo. ”E’ un pericolo pubblico per tutti noi uomini” declamava Amedeo duca d’Aosta... Olghina di Robilant per Dagospia Dicevano a suo tempo, che fosse la donna più affascinante d’Italia. Non era bella secondo i canoni odierni di fitness e liftting, botox eccetera. Apparteneva alla classe delle grandi personalità e di una bellezza straricca di dettagli ammalianti. Intelligente, elegante, pericolosamente maliziosa, di una perfezione antica da relazionare con le donne di Boldini o Sargent. Mi riferisco a Lorian Franchetti Gaetani (madre di Gelasio Gaetani per chi capisce solo l’attualità). Il suo umorismo poteva annientare o produrre risate incontenibili. OLGHINA DI ROBILANTE’ stata l’icona di un magnifico periodo veneziano, la "Gran bella vita" (ediz. Mondadori ) come l’ha descritta nel suddetto testo Gabriella Bosdari Giardinelli, ma Lorian lo è stata soprattutto quando si chiamava Franchetti, figlia dell’esploratore Raimondo Franchetti (diede ai figli i nomi africani e nordici dei luoghi da lui esplorati ossia Simba, Lorian, Afdera e Nanuk) e parte di quella famiglia di mecenati che diede alla città lagunare la Cà d’Oro con tutti i tesori che contiene oltre ad una lista gigantesca di opere e bonifiche in tutta l’Italia del Nord. C’era e c’è Palazzo Franchetti a Venezia, c’erano fratelli e cugini con case e possedimenti in Veneto e Friuli ( famosa la tenuta di Nanuk Franchetti dove andava a caccia Hemingway) ma per una qualche ragione che non so, o non ricordo, per un periodo furono nostri affittuari al piano nobile di Palazzo Mocenigo. Vi soggiornavano, con la madre Bianca, soprattutto le due sorelle che mietevano conquiste maschili con la sola condiscendenza di occhiate fulminanti, l’altra era Afdera che fu moglie di Henry Fonda. Le udivo litigare e me ne compiacevo per invidia. Era l’epoca d’oro del Harry’s Bar. fonda henry Sovrani, attori, ricconi, artisti, scrittori, "tycoons" da tutto il mondo marciavano nel baretto di calle Vallaresso ordinando i ”bellini’ a voce stentorea e mischiandosi in un pigia pigia d’èlite nel quale finivano col costituire un’ammucchiata selettiva e fraterna anche quelli che non si conoscevano. Quando poi uscivano dal bar, leggermente brilli, erano tutti amici o nemici per la pelle. "E tu smettila di bere!" ordinava Lorian a ”Papa’ Hemingway " O bella, perché?" domandava lui "Perché devi solo scrivere, dai scrivi..!" Fu così che, rispondendo all’ordine, Papa una volta scrisse qualcosa sul tovagliolo e scarabocchiò una caricatura di se stesso che offrì a Lorian. Ma non era sempre così gentile, non aveva peli sulla lingua Lorian, e la sua ironia maliziosa poteva essere tagliente, le bastava però gettare subito un bacetto volante verso la vittima del caso per mandarlo in brodo di giuggiole. Cole Porter Quando entrava lei, zittivano anche i più pettegoli e logorroici; una bocca piccola a cuore, un neo sulla guancia, pelle di ceramica bianca, un’espressione sorridente ma canzonatoria, abiti di seta svolazzante, bracciali preziosi che tintinnavano ad ogni gesto. "E’ una dea scesa in terra!" esclamava Cole Porter." E’ il mio sogno di mezza estate!" sospirava Edoardo VIII, "Anche il mio." mormorava Greta Garbo. "E’ un pericolo pubblico per tutti noi uomini" declamava Amedeo duca d’Aosta. Il primo a perdere seriamente la testa per lei fu Giorgio Cini il giovane più amato e ambito dalle ragazze e dalle dive (finì con lo sposare Madina Arrivabene Visconti e dopo di lei Merle Oberon). Come dire il George Clooney di allora. Lorian era una maestosa gatta e gli uomini, anche se di bellezza sconvolgente come Giorgio, erano i suoi topi. Lei ci giocava ma non cedeva. Al contempo la sua migliore amica, AnneMarie Lacloche, sorellastra di Giovanni Volpi, era innamorata di Giorgio. Soluzione: le due madri decisero di spedire Lorian e AnneMarie per un lungo viaggio nelle Americhe. Si faceva così allora. Le due, bellissime entrambe, misero a soqquadro gli ambienti della society transoceanica e fu consigliato di rimpatriarle per evitare suicidi amorosi di spasimanti impreparati a cotanto"charme". Un’esagerazione ovviamente ma le due tornarono immutate. Tra un ballo a Palazzo Volpi, altro organizzato dal magnate Besteguy, le danze sul terrazzo dell’Excelsior al Lido, le bravate di Peggy Guggenheim con la sua scia di artisti, più l’ubriacatura generale del dopoguerra (Grace Kelly, Rose Kennedy, Douglas Fairbanks, e tutta la lista degli attori più famosi di Hollywood , i tanti regnanti europei senza contare artisti francesi e internazionali, erano i volti della porta accanto..) portarono a nuovi tsunami mondani e amorosi. Hemingway si prese una cotta per Afdera e scrisse per lei perfino una poesia - con baruffe veneziane, la laguna invasa da yacht Onassis e Niarchos, gran bailamme mondano ed Elsa Maxwell a narrarne i retroscena..., Lorian ed il suo mito continuò ad imperare sulla città lasciando a noi povere ragazze più giovani gli avanzi della divina mensa. Scott Ftzgerald tentò una descrizione di quella Venezia anteguerra e molti altri scrittori nel dopoguerra. Troppo vi sarebbe da aggiungere. Nel mio piccolo tengo e ricordare che Lorian Franchetti fu un, se non ”il’, personaggio più simbolico di quei tempi e quando infine essa divenne Gaetani sposando il conte Loffredo Gaetani e andando a vivere a Roma, molte donne e ragazze veneziane tirarono un lungo sospiro di sollievo; lungo quanto una vita perché Lorian era innamoratissima del marito, al quale ha dato sei figli, e tale è rimasta da vedova e fino ad oggi. Sono andata a trovarla ad Argiano qualche anno fa, parlammo sedute sotto un quadro che ritrae il marito. Notai che lei si interrompeva a tratti fissando il dipinto e concedendosi un sospiro nostalgico. "Non ci vedo più ma so che è li e gli parlo" mormorava. Ora lo ha raggiunto e suppongo, spero, siano felici dovunque siano. Al caro Gelasio dedico questo ricordo di sua madre in un mondo che lui non ha conosciuto.