Varie, 13 gennaio 2010
CAFASSO Gian Guerino
CAFASSO Gian Guerino Salerno 23 giugno 1973, Roma 12 settembre 2009. Pusher delle trans che nella capitale incrociavano tra via Gradoli e via Due Ponti, complice e custode del video di 2 minuti e 38 secondi girato il pomeriggio del 3 luglio 2009 in via Gradoli 96, quando l’allora governatore del Lazio Piero Marrazzo fu sorpreso nell’appartamento dell’amica Natali. Nel marzo 2010 il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli accusarono il maresciallo dei carabinieri Nicola Testini di averlo assassinato con un letale ”speedball” di eroina purissima • «[...] il pusher dei trans romani, l’uomo che per i carabinieri arrestati nel caso Marrazzo fu il ”regista” e il ”piazzista” del video girato per incastrare e ricattare l’ex Governatore del Lazio in compagnia del viado brasiliano Natalì. [...] Gli avrebbero fatto sniffare eroina ”mascherata” da cocaina grazie ad una sostanza farmacologica. Ne è convinta la procura della repubblica di Roma che indaga sulla morte [...] Cafasso, insomma, fu vittima di una macchinazione ordita da personaggi misteriosi i quali gli fecero avere una dose di droga che in realtà era un veleno mortale: sapeva troppo dell’affaire in cui era rimasto incastrato l’ex presidente della Regione, e per questo era un testimone pericoloso. [...] Cafasso, cocainomane abituale, è morto con una dose eccessiva di eroina in corpo. Con lui, quella sera, c’era Jennifer, il viado suo compagno, che [...] ha [...] detto di non aver preso la droga perché ”aveva un sapore strano, sgradevole”. La morte, o più precisamente l’omicidio di Gianguerino Cafasso, rappresenta uno dei tanti misteri che avvolgono il caso Marrazzo. [...]» (Fulvio Milone, ”La Stampa” 13/1/2010).