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 2010  gennaio 13 Mercoledì calendario

Celle in rovina e "bracci" incompiuti il lungo elenco degli sprechi di Stato. ROMA - Cattedrali nel deserto

Celle in rovina e "bracci" incompiuti il lungo elenco degli sprechi di Stato. ROMA - Cattedrali nel deserto. Carceri nuove e mai ultimate. Celle abbandonate e ormai in rovina. Nel panorama dell´edilizia penitenziaria italiana non manca nulla. Neppure gli sprechi di Stato. La mappa degli istituti di pena fotografa 206 tra case di reclusione (38), case circondariali (161) e istituti per le misure di sicurezza (7). La loro capienza regolamentare è di circa 43mila posti. Le loro condizioni? «La maggior parte delle carceri è stata costruita in secoli lontani e talvolta siamo fuori dal principio costituzionale dell´umanità». Parola del Guardasigilli, Angelino Alfano. Una cosa è certa: l´80 per cento delle patrie galere ha oltre un secolo di vita. Una prigione su cinque risale a un periodo che va dal 1200 al 1500 ed è sottoposta a rigorosi vincoli architettonici. Tracciare una "guida delle carceri italiane" non è facile. Ci ha provato l´associazione Antigone nel suo ultimo rapporto. Perché in Italia non conta solo quanti anni di pena hai da scontare, ma anche dove li sconterai. Tra le strutture ritenute più vivibili c´è la casa di reclusione di Bollate (Milano): struttura all´avanguardia, celle aperte dalle 8 alle 20, duecento volontari, "stanza dell´affettività". Nell´istituto penitenziario di Padova c´è anche un polo universitario e un centro di documentazione. A Torino, nella casa circondariale di "Lorusso e Cutugno" sono stati installati dai detenuti 250 metri quadrati di pannelli solari. Nell´istituto di pena femminile della Giudecca (Venezia) c´è un laboratorio di cosmesi e un´attività di orticoltura. A Roma, nella casa circondariale Rebibbia Nuovo Complesso c´è anche un laboratorio teatrale. Nelle graduatoria della carceri peggiori, l´ultimo posto è invece occupato dall´istituto di pena di Favignana. Tutta sotto terra: uffici, infermeria, celle. Nella classifica delle prigioni più disastrate seguono le case di reclusione di Poggioreale, Brescia, Sassari, Belluno, Bolzano, Regina Coeli (Roma) e Ucciardone (Palermo). C´è poi il caso degli istituti nuovi di zecca, vuoti o non finiti. Antigone cita i casi delle carceri di Gela, Reggio Calabria, Rieti e Rovigo. Penitenziari pronti, magari anche arredati e dotati di accorgimenti tecnici all´avanguardia, ma inutilizzati: sarebbero 40 in tutta Italia, secondo il sito GrNet.it (portale di informazione per il comparto sicurezza e difesa) che attribuisce al partito per gli Operatori della Sicurezza e della Difesa «la scandalosa lista dello spreco di denaro pubblico». Alcuni completamente ultimati non hanno mai aperto, come il carcere di Morcone (Benevento), che dopo essere stato costruito e abbandonato è stato ristrutturato e ancora una volta lasciato a se stesso. Nemmeno un giorno di funzionamento per il carcere di Busachi, in Sardegna, costato 5 miliardi di lire e per l´istituto di Castelnuovo della Daunia (Foggia), che è arredato inutilmente da 15 anni. Altre carceri - sempre stando al sito Internet - sarebbero ancora in costruzione nonostante anni passati dall´avvio del cantiere. il caso di Revere (Mantova) dove, dopo 17 anni, il penitenziario è ancora incompleto: i lavori sono fermi dal 2000 e i locali sono stati saccheggiati. E ora arriva la dichiarazione dello stato d´emergenza. «L´emergenza edilizia è da evitare - sostiene Ornella Favero, direttrice di "Ristretti Orizzonti" - bisognerebbe invece ristrutturare gli istituti che già ci sono e lavorare al problema della custodia cautelare: lo scorso anno 30mila detenuti sono usciti dopo appena una settimana».