Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  gennaio 13 Mercoledì calendario

LIBRI ELETTRONICI PER VOCE ARANCIO

Nel 2009 in tutto il mondo sono stati prodotti circa 5 milioni di lettori di e-book. Secondo gli esperti del settore, nel 2010 la produzione raddoppierà.

I dati di Forrester Research rivelano che il 68% degli utenti di Kindle è composto da donne (che in genere leggono di più). I lettori portatili di libri digitali, inoltre, sono più apprezzati tra i sessantenni.

Il giorno di Natale la libreria online Amazon ha venduto più libri digitali che cartacei. Principale artefice di questo sorpasso è il lettore Kindle, che a Natale è stato uno dei gadget più regalati negli Stati Uniti. Il record di vendite è stato toccato il 14 dicembre: 9,5 milioni di pezzi acquistati (addirittura con picchi di 110 ordini al secondo), spediti in 178 Paesi nel mondo. Il successo di Kindle ha fatto salire del 2% le quotazioni della società a Wall Street. Amazon controlla circa il 60% del mercato dei lettori digitali. Sony e Barnes & Noble avevano esaurito le scorte dei propri lettori di e-book a fine novembre.

Amazon non dice quanti Kindle ha venduto in 24 mesi: «Non forniamo dati di dettaglio per nessun aspetto del business di Amazon», dice Steve Kessel, top manager della società. Che aggiunge: «Ogni 100 libri ”fisici” venduti tramite il sito di Amazon, ne vendiamo 48 in formato digitale».

Secondo Amazon una volta acquistato il Kindle, si legge di più: si compra una quantità di libri tre volte superiore rispetto a prima. Dati simili sono forniti da Sony (anch’essa produttrice di lettori digitali e proprietaria di una libreria on line): il cliente tipo di e-book compra 8 libri al mese, il consumatore medio americano tradizionale è fermo a 1,3.

Nel 2009 il mercato dei libri elettronici negli Stati Uniti, con 793 milioni di dollari di fatturato, rappresentava solo il 2% della vendita totale di libri (40,3 miliardi di dollari). Addirittura gli audio book fanno meglio, rappresentando il 2,5% del mercato (con un valore di circa un miliardo di dollari). Eppure il settore e-book è in forte crescita: il giro d’affari all’ingrosso solo ad aprile del 2009, sempre negli Usa, è aumentato del 228% rispetto allo stesso mese del 2008. Nel 2008 il balzo era stato del 68,4% sull’anno precedente. L’Italia è diversi passi indietro: secondo l’Aie da noi l’e-book ha un peso inferiore allo 0,04% sul mercato complessivo del libro.

Nonostante per il momento non si tratti di grandi numeri, le maggiori compagnie si stanno preparando per contendersi il primato nel campo degli e-book. Ciò avviene perché, come spiega il direttore del mensile, Chris Anderson, con il libro elettronico si verificherà lo stesso fenomeno a «coda lunga» individuato per la musica digitale: lentamente prenderà sempre più quota. Uno studio del centro di ricerche Forrester sostiene che tra 4 anni i possessori di lettori digitali saranno 13 milioni: una cifra che moltiplica più di sei volte quella attuale. Tutti comunque guardano al 2010 come all’anno decisivo. Non da noi, però: come altri Paesi europei, l’Italia è indietro rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna (si pensi che alcuni dei più popolari e-book readers da noi non sono neppure distribuiti). Però anche in Italia quello appena finito è stato l’anno del boom. I responsabili del sito Simplicissimus.it, specializzato in libri elettronici e lettori digitali, fanno sapere che nel 2009 hanno venduto circa 30 mila readers: come le vendite totali tra il 2005 e il 2008.

Marco Polillo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie): «L’e-book in Italia sicuramente aumenterà di qualcosa, potrà anche raddoppiare, ma saranno comunque cifre molto basse. Ci vorrà una decina d’anni perché diventi una realtà diffusa. Non dimentichiamoci che in Italia partiamo dal dato che il 50% della popolazione non legge nemmeno un libro l’anno».

I lettori di e-book sono ancora abbastanza costosi. A titolo di esempio, ecco i prezzi di alcuni dei modelli più noti: Cybook Opus della Bookeen (1 giga di memoria, schermo da 5 pollici, 4 toni di grigio) 249 euro. Sony PRS 600 con touch screen (380 MByte di memoria che permettono di immagazzinare circa 350 libri, ma c’è la possibilità di mettere schede di espansione) 299 euro. Iliad Book Edition (256MB, schermo da 8 pollici, 16 toni di grigio, touch screen con pennino) 549 euro. Kindle DX (4 giga di memoria sufficienti a immagazzinare 1.500 libri, schermo 9,7 pollici, 16 toni di grigio, connessione Internet 3G,) 489 dollari. Nook (2 giga di memoria espandibili con una card, schermo da 6 pollici, connessione Internet 3G, schermo parzialmente a colori) 259 dollari.

Vediamo meglio come funzionano i lettori portatili di libri digitali. La caratteristica principale è la facilità di lettura: lo schermo non stanca gli occhi e può competere con la carta. Il segreto è nella tecnologia utilizzata (che si chiama E-Ink): lo schermo non è retroilluminato come quello di telefonini e computer, ma è un pannello in cui una fitta rete di sferette trasparenti si muove su impulso elettrico per costituire l’immagine. Siccome lo schermo è diverso da quello dei computer, la luce diretta del sole non impedisce la lettura. La caratteristica dell’inchiostro digitale, che inoltre consuma pochissima energia, è un’impressionante nitidezza d’immagine.

I lettori di e-book sono leggeri: si va da 150 grammi (batteria inclusa) del Cybook Opus a 535 del Kindle DX. Le batterie durano anche più di una settimana (ma se ci si connette a Internet la durata è inferiore). L’uso è seplice e intuitivo: una volta caricato il libro, si sfogliano le pagine spingendo un bottone. In alcuni modelli si possono aggiungere note: si apre una finestrella e si digita con la tastiera un commento, che potrà essere visualizzato tutte le volte che si tornerà a leggere il passo.

Alcuni lettori di libri digitali permettono di sfogliare anche le pagine dei quotidiani. Per esempio Amazon mette a disposizione dei possessori di Kindle 85 giornali e magazine da scaricare in abbonamento o da acquistare singolarmente. Tra i quotidiani italiani, solo La Stampa è leggibile su Kindle Dx (l’abbonamento per un mese costa 19,99 dollari). Una volta fatto l’acquisto, tutte le mattine si riceve sul Kindle l’edizione del quotidiano: con i bottoni ci si sposta sui titoli e sulle foto e si clicca su quello che interessa. Il giornale è in bianco e nero. La Stampa è anche disponibile per i lettori digitali iLiad, DR1000, Cybook, Bebook, Sony Portable Reader (l’abbonamento per un mese costa 11,90 euro).

Da dove si scaricano i libri digitali? Dipende dal lettore che si possiede. Per esempio il Kindle legge solo gli e-book di Amazon, che hanno un formato diverso da quelli comunemente in uso (i formati più diffusi sono .epub, .pdf, .txt, .jpg, .doc, .html). Kindle ha un modem interno che si connette senza fili al sito di Amazon: lì si sceglie il libro, si paga con la carta di credito e si scarica un volume in meno di un minuto. Amazon ha più di 300mila libri in formato digitale, quasi tutti in lingua inglese. Variabile il prezzo: da 2 dollari per i classici, a 14 dollari per le ultime uscite. Anche Nook, prodotto dalla grande catena Barnes & Noble, si connette a Internet e scarica libri dal proprio sito. Sono tutti in inglese, alcuni (per esempio tutti gli Sherlock Holmes, o Guerra e Pace) costano meno di 5 dollari, le ultime uscite si aggirano intorno a 10 dollari. I lettori che non hanno la possibilità di connettersi direttamente a Internet necessitano del passaggio intermedio su computer: con il pc ci si connette ai siti che pubblicano e-book (vedi sotto per alcuni link), si scaricano i titoli che interessano (a pagamento o gratis) e poi si trasferiscono all’e-reader tramite cavo usb.

Alcuni siti da cui scaricare e-book, gratuiti o a pagamento: Simplicissimus Book Farm (gratuiti e a pagamento, in italiano e in inglese); Liberliber (gratuiti, in italiano); Ozoz (gratuiti, in italiano e inglese), Alex (gratuiti, in inglese), Gutenberg (gratuiti, in inglese); ebooksitalia (a pagamento e gratis, in italiano). Entro la prima metà di quest’anno, inoltre, ci sarà anche Google Editions che metterà a disposizione circa mezzo milione di volumi da acquistare. La grande libreria digitale di Google è stata creata grazie a vari accordi stipulati con gli editori: a Google spetterà il 37% dei guadagni derivati dalla vendita di ogni volume, il resto andrà agli editori.

Qualche casa editrice italiana ha una sezione di e-book. Tra queste, per esempio, Franco Angeli. Convertire i libri (che le case editrici tengono in formato .pdf) in .epub costa un euro a pagina. Mentre per i libri più vecchi che sono su pellicola, il prezzo sale a 2,5 euro.

Tra i fattori che frenano gli editori sulla produzione di e-book c’è la pirateria: per esempio a 24 ore dalla sua pubblicazione, copie pirata di The lost symbol di Dan Brown erano già disponibili sui siti di condivisione e in pochi giorni il libro è stato scaricato illegalmente più di centomila volte.

Il sito BitTorrent, che consente lo scambio di file tra utenti e dunque di avere gratis sul proprio computer musica, film e altro, ha pubblicato la classifica degli e-book più scaricati illegalmente. Tra i più copiati c’è la serie completa dei libri sui vampiri scritta da Stephenie Meyer. Prima posizione: il Kamasutra.

Sembra tuttavia che anche in Italia sia in arrivo la rivoluzione dell’e-book. Fabrizio Ligi, amministratore delegato della libreria italiana online Deastore (fatturato di 26 milioni di euro), ha annunciato la sua mossa: da giugno metteranno in vendita 250 mila titoli scaricabili in lingua straniera e diecimila in italiano, «in partnership con l’americana Ingram Digital e assieme agli editori italiani con i quali da marzo stiamo concludendo accordi di distribuzione digitale. Non posso fare nomi per riservatezza, ma almeno con un grande editore l’accordo c´è già». Obiettivo: offrire 50 mila titoli in italiano entro l’anno e «venderne per almeno 500 mila euro».

Cristina Mussinelli, consulente e docente ai Master dell’Associazione italiana editori e prima europea eletta nell’Idpf, osservatorio internazionale che cerca di stabilire regole e standard del digital publishing: «Gli editori stanno vincendo le titubanze. L’ostacolo più concreto a oggi è quello di cui si parla meno: i libri su carta pagano l’Iva al 4 per cento, quelli elettronici al 20. Cancelliamo la differenza e i risultati si vedranno».

Soprattutto all’estero gli editori acquistano i diritti per pubblicare un libro sia in versione cartacea sia digitale. Per esempio l’inglese Canongate, comprando i diritti di Niccolò Ammaniti, ha chiesto anche quelli elettronici, pagando una royalty. Così si verifica il paradosso che dei libri italiani si trova la versione digitale inglese e non quella in italiano: The Crossroads (Come Dio comanda) di Ammaniti si scarica al Kindlestore a 13,79 dollari. Dello stesso autore si trova I’m not scared (Io non ho paura). Sullo stesso Kindlestore c’è anche The solitude of prime numbers di Paolo Giordano, Don’t move di Margaret Mazzantini e Gomorra di Roberto Saviano (il libro italiano più scaricato).

Alcuni scrittori si sono accorti che con l’e-book possono incrementare le vendite. Tralasciando i casi, pure rilevanti, di quanti vogliono farsi conoscere e mettono a disposizione di tutti i loro libri da scaricare gratis, si può fare cenno allo scrittore Paulo Coelho: per le feste appena passate ha messo gratuitamente sul proprio blog tre suoi libri, i cui diritti appartengono allo stesso Coelho (Il cammino dell’arco, Storie per genitori, figli e nipoti e Guerrieri della luce). Ha scritto sul web: «Mi piacerebbe spartire con voi tutti i miei libri, ma le case editrici si tengono stretti i diritti di pubblicazione e traduzione. Questi libri sono gli unici dei quali sono io ad avere i diritti, e ve li offro». Erano in italiano, portoghese, inglese, spagnolo, francese e tedesco in formato pdf, Kindle, SonyReader e iPhone. In cambio ha chiesto ai suoi fans di diffonderli, stampandoli e regalandoli a biblioteche locali, prigioni e ospedali. Poi c’è il saggista americano Stephen Covey che ha deciso di togliere i diritti di due dei suoi best seller alla sua casa editrice tradizionale, Simon & Schuster, e venderà per un anno i suoi libri direttamente su Amazon in formato digitale. Amazon, in questo modo, avrà l’esclusiva e Covey potrebbe intascare con questa operazione più della metà del ricavato delle vendite: una percentuale impensabile in libreria. David Pogue, firma del New York Times, ha voluto fare la prova: grazie alla divulgazione gratuita dei suoi scritti online, la sua popolarità è aumentata e così le vendite dei libri cartacei.

Ma chissà se l’e-book non stia nascendo già vecchio. La scorsa settimana alla più importante fiera mondiale della tecnologia, il Ces di Las Vegas, Microsoft ha presentato il suo ”slate pc”: una lavagnetta con uno schermo touchscreen di circa 10 pollici di dimensioni, a colori, senza tastiera e con la stessa maneggiabilità di un telefono cellulare. Su questi pc superportatili sarà possibile vedere video in alta definizione, navigare in rete, scaricare (via wi-fi) e leggere libri e giornali. Dello slate pc di Microsoft ancora non si sa il nome, le caratteristiche e il prezzo (che non dovrebbe superare i 500 dollari, circa 350 euro). Si sa solo che arriverà nei negozi entro la fine dell’anno. Microsoft non sarà sola: alla fine di gennaio Apple dovrebbe presentare ”iSlate”, minicomputer portatile e senza tastiera destinato nell’idea di Steve Jobs a diventare il nuovo formato per la lettura digitale di libri e giornali. Che la guerra abbia inizio.