Wall Street Journal, 12 gennaio 2010, 12 gennaio 2010
La Bulgaria, la nazione più povera dell’Unione Europea, si sta dimostrando un modello fiscale per gli altri stati membri
La Bulgaria, la nazione più povera dell’Unione Europea, si sta dimostrando un modello fiscale per gli altri stati membri. Entrata nell’Unione nel 2007, lo scorso anno Sofia ha fatto il minore deficit di tutta l’Unione: 500 milioni di lev (370 milioni di dollari), lo 0,75% del Pil. Ci è riuscita ancorando la sua moneta, il lev, all’euro e congelando stipendi pubblici, pensioni, investimenti statali troppo grossi. Ha alzato le tasse sul tabacco e tagliato la spesa pubblica del 15%. Il problema, ha riconosciuto il primo ministro Boyko Borisov, è che i problemi dei conti pubblici delle nazioni della moneta unica le impediranno di entrare nell’euro in tre anni, come il governo bulgaro sperava. «Ci auguriamo – ha detto Borisov – che le autorità europee rispettino i criteri di ammissione, perché abbiamo lavorato duramente per arrivare a questo punto”.