Sergio Romano, Corriere della Sera 11/1/2010, 11 gennaio 2010
L’accordo necessario Caro romano, alla sua risposta sulle riforme costituzionali (Corriere, 2 gennaio 2010) vorrei aggiungere sul piano tecnico-legislativo, che per l’elezione di un’apposita assemblea costituente è necessario modificare l’articolo 138 della Costituzione, che demanda unicamente alle Camera, attraverso una speciale procedura, la revisione della Carta e delle altre leggi costituzionali
L’accordo necessario Caro romano, alla sua risposta sulle riforme costituzionali (Corriere, 2 gennaio 2010) vorrei aggiungere sul piano tecnico-legislativo, che per l’elezione di un’apposita assemblea costituente è necessario modificare l’articolo 138 della Costituzione, che demanda unicamente alle Camera, attraverso una speciale procedura, la revisione della Carta e delle altre leggi costituzionali. Per legittimare l’elezione di una diversa assemblea costituente occorrerebbe che prima fosse modificato l’articolo 138, nel senso di attribuire al popolo o al Parlamento il compito di procedere ad approvare modifiche alle norme della costituzione. Soltanto per questa via sarebbe, a mio avviso, possibile la legittima elezione di un’assemblea costituente. Alberto Virgilio Procuratore generale onorario della Corte di cassazione. La sua precisazione è opportuna. La legge che convoca l’assemblea costituente e definisce le modalità della sua elezione è una legge costituzionale. deve essere adottata da ciascuna della due Camere con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi e, se si vuole evitare il referendum confermativo, deve essere approvata nella seconda votazione di ciascuna delle due Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Vi sarà un’assemblea costituente, in altre parole, soltanto se vi sarà anzitutto un accordo fra maggioranza e opposizione