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 2010  gennaio 10 Domenica calendario

Merkel in picchiata nei sondaggi. Finita la luna di con i tedeschi. A distanza di tre mesi dalle elezioni politiche che hanno incoronato Angela Merkel per la seconda volta alla guida della Germania la luna di miele tra la cancelliera e i tedeschi pare irrimediabilmente finita

Merkel in picchiata nei sondaggi. Finita la luna di con i tedeschi. A distanza di tre mesi dalle elezioni politiche che hanno incoronato Angela Merkel per la seconda volta alla guida della Germania la luna di miele tra la cancelliera e i tedeschi pare irrimediabilmente finita. I numeri dei sondaggi sono inequivocabili: secondo un’inchiesta commissionata dal canale della Tv pubblica Ard, il 67% dei tedeschi è deluso dal lavoro fin qui svolto dal nuovoesecutivo, mentre la percentuale dei soddisfatti arriva al 28%. Il bersaglio delle critiche è soprattutto lei, la magica cancelliera, considerata da Forbes la donna più potente del mondo, e fino a poco tempo fa da tutti celebrata per le sue doti di pragmatismo, duttilità e capacità di compromesso. Il «metodo Merkel» funzionava benissimo finché si trattava di tenere a bada il partito socialdemocratico sempre più in crisi di identità. Ma con i liberali di Guido Westerwelle, ringalluzziti dal successo elettorale e desiderosi di occupare sempre e comunque la scena, sta mostrando tutti i suoi limiti. L’indice di popolarità di Angie è sceso al 59%, con una perdita secca di 11 punti rispetto alla precedente rilevazione e peggior risultato da tre anni a questa parte. Per trovare un tonfo simile da parte di un cancelliere in carica bisogna riandare al 2003, epoca di Gerhard Schröder. Nella classifica dei politici più apprezzati dall’opinione pubblica Merkel è addirittura superata dal suo giovane ministro della Difesa, il barone Karl-Theodor zu Guttenberg, astro nascente della Csu bavarese. Nonostante questi evidenti sintomi di malessere i sondaggi registrano per i partiti di governo una sostanziale tenuta: se si votasse oggi l’accoppiata Cdu-Csu avrebbe il 36% e la Fdp l’11%. Piccoli segnali di ripresa sono rilevati in casa Spd (25%), mentre restano stabili le altre forze d’opposizione, 12% per la Linke e 10% per i Verdi. GLI ALLEATI LIBERALI evidente che Merkel paga le continue fibrillazioni interne allamaggioranza nero-gialla che dopo aver vinto le elezioni non si è finora mostrata in grado di avviare un’azione di governo convincente. In dicembre aveva superato con difficoltà la minicrisi seguita alle dimissioni del ministro Franz Josef Jung a causa dell’affaire Kunduz. Poi non è quasi passato giorno senza che si registrasse una qualche polemica tra i due partner minori della coalizione, Fdp e Csu. I cristianosociali accusano la cancelliera di attendismo e scarsa autorevolezza e soprattutto rivendicano per sé una poltrona di vicecancelliere da affiancare a Westerwelle. Dal canto loro i liberali premono perché sia rapidamente attuata la prevista riduzione della pressione fiscale per 24 miliardi di euro, nonostante il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble continui a sottolineare la necessità di tagliare prima di tutto la spesa pubblica e di ridurre il deficit. L’ultima diatriba riguarda la questione dell’ingresso della Turchia nell’UE. I vertici della Csu hanno duramente contestato le parole d’apertura pronunciateda Westerwelle in visita ufficiale a Istanbul. Il prossimo 17 gennaio si terrà un vertice di maggioranza per cercare di ricomporre la situazione e rilanciare l’immagine dell’esecutivo. Ma intanto Angela Merkel deve fare i conti con un altro inatteso fronte polemico, quello delle autorità ecclesiastiche cattoliche. L’arcivescovo di Monaco di Baviera, Reinhard Marx, in un’intervista al settimanale Der Spiegel, ha accusato il governo Merkel di tradire i valori cristiani attaccando il progetto di estendere ai fini di ricerca l’uso delle cellule staminali e la politica della famiglia.