Gianni Mura, La Repubblica 10/1/2010, 10 gennaio 2010
Se in Locride i bianchi sparano ai neri (con pallottole di gomma, se vogliono solo divertirsi), i ribelli neri sparano ai calciatori neri del Togo in Angola
Se in Locride i bianchi sparano ai neri (con pallottole di gomma, se vogliono solo divertirsi), i ribelli neri sparano ai calciatori neri del Togo in Angola. Uno scontro a fuoco di 15-20 minuti. Due morti, forse tre, gravissimo il portiere. "Non dovevano venire in pullman" è stato il commento di uno degli organizzatori della Coppa d´Africa. Poco informato. Avesse letto Luigi Guelpa, uno dei miei 100 nomi del 2009, avrebbe saputo già il 15 dicembre che al Togo nessuno fa più credito, nemmeno la compagnia di bandiera, la Cat (Compagnie aérienne togolaise). Pare infatti che il colonnello Rock Gnassingbe abbia la brutta abitudine di non pagare né alberghi né trasferte in aereo, quindi i giocatori fanno collette tra di loro. Gli Sparvieri (così sono chiamati i nazionali togolesi) sono stati attaccati poco dopo aver passato la frontiera tra Congo e Angola, nell´enclave di Cabinda. Da Lomé a Luanda sono 2.136 km. Il Togo è rientrato a casa e oggi si gioca la prima partita. Ha un senso giocare? Sì, dicono, per non darla vinta ai terroristi. Stessi discorsi sentiti nel ’72, quando un attacco di fedayn fece strage di atleti d´Israele. Invece bisognava fermarsi allora e bisognerebbe fermarsi oggi, perché se la risposta all´orrore è il gioco, la risposta al sangue il tifo, siamo messi male. Ci sarà un minuto di silenzio, il Togo forse verrà sanzionato (l´ipocrisia ad alto livello non ha confini) e leggeremo da qui a giugno tanti pezzi allarmistici sulla sicurezza del Mondiale in Sudafrica, perché lì ci saranno anche gli italiani e ce ne importerà qualcosa di più. [C´è un modo di andare oltre il minuto di silenzio, ed è chiedere a Blatter inchieste serie, non addomesticate, su alcune Federazioni africane e sui loro dirigenti, specializzati nel fregare soldi ai calciatori (ricordate lo sciopero del Camerun nel ’94?) e nel mandarli allo sbaraglio. Chieda la collaborazione del suo amico Hayatou, se crede. Il Marocco dell´86 in Messico, il Camerun del ’90 in Italia hanno lasciato solo intravvedere le potenzialità enormi del calcio africano, e mettiamoci anche l´Olimpiade vinta dalla Nigeria sull´Argentina. Non sono i giocatori che mancano, e nemmeno gli allenatori, anche se il Togo s´è qualificato alla Coppa d´Africa impiegandone sei in sei partite. Quello attuale, francese, è ferito a un braccio. Il suo vice è morto e l´addetto-stampa non informerà più nessuno. Quello che manca al calcio africano sono dirigenti onesti e capaci. Quello che manca a Blatter è il coraggio di fare pulizia. Quanto basta per mettersi già adesso a tifare perché Platini, che dell´etica ha un concetto assai meno vago, gli faccia le scarpe.