Irene Maria Scalise, La Repubblica 10/1/2010, 10 gennaio 2010
L’incontro - Laetitia Casta Parigi. E’ il ritratto della bellezza francese, Laetitia Casta. Pelle di porcellana, broncio anche quando sorride e occhi blu trasparenti
L’incontro - Laetitia Casta Parigi. E’ il ritratto della bellezza francese, Laetitia Casta. Pelle di porcellana, broncio anche quando sorride e occhi blu trasparenti. In più quella luce, unica e speciale, di una mamma che ha appena avuto un bambino. Sarà per questo che la Francia la ama. E sempre per questo che, quando entra in un piccolo café parigino, nella sala scende il silenzio. Lei più che camminare sembra sfiorare il pavimento. I capelli lunghi ondeggiano, le gambe magre nei pantaloni aderenti e, ai piedi, le classiche ballerine nazionali. Semplice ma anche raffinata. In una parola "francese". Ma, appena si muove tra i tavolini, si scopre la vera Laetitia. Determinata cerca il suo angolo preferito, ordina una tisana e spegne il telefono. Sembra brusca ma è soprattutto una donna pratica. Niente capricci da star o vezzi inutili. Non ama perdere tempo ed è consapevole di essere lontana dalla normalità. Del resto Time l´ha menzionata come una tra le dieci persone più influenti del mondo. Ha posato per più di cento copertine e qualche tempo fa il governo francese l´ha scelta come modella per il busto della Marianne, simbolo della Repubblica, e messo la sua faccia imbronciata sulle monete del Paese. «Non ho mai voluto essere consueta, altrimenti avrei fatto altre scelte, mentre sin da piccola ho sentito che avrei vissuto in modo eccezionale». Sangue misto, tra Normandia e Corsica, Laetitia Marie Laura Casta è però anche italiana. Il bisnonno materno è toscano di Maresca. «Io mi sento tantissimo italiana, nel mio modo di essere e di rapportarmi con le persone, è come se quel sangue mi esplodesse nella mentalità e nel carattere». Sarà per questo che, nell´amore, ha deciso di fermarsi proprio accanto a un uomo italiano. L´attore Stefano Accorsi. Non si sono ancora sposati perché lei, più volte, ha dichiarato: «Con Stefano ci sposiamo ogni mattina». Hanno fatto molto di più: due figli e messo su una casa, piena di luce e di gioia, nel cuore di Parigi. La vita professionale di Laetitia comincia quasi per caso. Giovanissima vince un concorso di bellezza, è adocchiata da un talent scout per modelle ed è subito un luna park. Non più la vita da studentessa ma copertine di giornali e il primo ciak sul set di Asterix e Obelix contro Cesare. In più la partecipazione, in un italiano stentato, al Festival di Sanremo al fianco di Fabio Fazio. Lei, però, non si stupisce: « quello che volevo. Ogni mio momento è fatto d´incontri, di cose memorabili e soprattutto mi sento centrata». Un termine analitico che la dice lunga sul suo percorso: «Ho fatto psicoterapia e non ho problemi ad ammetterlo, credo mi sia stato molto utile per conoscere me stessa e mi aiuta, ogni giorno, a creare una comunicazione diretta con quelli che hanno fatto lo stesso lavoro». Dopo il primo film ne sono arrivati molti altri e anche il teatro. «Per un attore è indispensabile alternare il cinema al palcoscenico. Nel set c´è una sorta di jet lag perché quando esce il film nelle sale tu stai già lavorando su una nuova storia, il teatro è più generoso e nel contempo più intenso e rischioso». Ma, tra una commedia e una tournée, non ha mai trascurato la vita privata. Anzi. Giovanissima ha avuto il primo figlio con il fotografo francese Stéphane Sednaoui, poi il fidanzamento con Accorsi e altri due bambini. «Credo di essere arrivata al mondo con un piccolo tra le braccia, non avrebbe potuto essere diverso, ma non è una necessità per tutte le donne. Conosco amiche molto interessanti senza essere madri e non è sufficiente avere un figlio per essere realizzata». Un raro raggio di sole parigino le illumina il viso. Lo sguardo appare più blu. Laetitia sembra non farci troppo caso e, soprattutto, non preoccuparsi di quando un giorno arriveranno le rughe. «Per me la giovinezza è quella degli occhi e non mi fa paura la vecchiaia. Cerco qualcosa di vero perché ho capito che la vita ti offre alcune cose e poi se le riprende ma, in cambio, ti dona qualcosa di nuovo. Prima c´è la bellezza, poi l´emozione e infine la vecchiaia per godersi la tranquillità». Della vecchiaia non la impensierisce neppure la morte: «La vedo come una liberazione per quando sarò troppo stanca, la sola cosa che mi terrorizza è il voler controllare la morte, una sensazione atroce che ho visto in molte persone e che spero non mi capiti mai». Il rapporto con il corpo lo vive serenamente anche grazie allo judo che ha sempre praticato, sin da piccolissima. «Mi è servito perché è uno sport che ti aiuta a trovare un rapporto confortevole con il tuo fisico, ma non c´è stato niente di eccezionale in questa mia scelta», racconta ridendo, «semplicemente i miei genitori mi hanno portato nella stessa palestra dove andava mio fratello perché per loro era più comodo. Io ero terrorizzata dalla competizione, ogni domenica vedevo la faccia aggressiva dei genitori e degli altri bambini e non riuscivo a capire come si potesse essere così violenti. La verità è che non amo la rivalità perché la trovo un istinto animale, come la gelosia». difficile immaginare che una coppia come quella di Stefano Accorsi e Laetitia Casta non soffra di qualche rovello. E lei chiarisce con candore: «Certo, sono gelosa perché è naturale esserlo e credo sia uno stronzo chiunque dichiari di non esserlo affatto. Quando non c´è senso del possesso, non c´è neppure desiderio ma la cosa più importante è il rispetto per la libertà dell´altro e, soprattutto, non fare al proprio compagno ciò che non vorresti lui facesse a te». Sembra avere una singolare "grazia di ferro" Laetitia, lei però sostiene di essere semplicemente fragile. E rivendica le sue paure: «Le persone ti pensano forte perché sei famosa, ma la fragilità fa parte di me e io mi sono liberata solo quando mia madre mi ha detto che anche lei è sempre stata una donna insicura. Sapere che un genitore ha le tue stesse ansie ti aiuta». Come attrice, invece, è una studiosa. Di testa più che d´istinto. Con tanta disciplina e voglia di migliorarsi. Per interpretare la prostituta di Rue des plaisirs, o la ragazza amica dei lupi in La jeune fille et les loups, ha lavorato intensamente. Letto e riletto il copione. «Tutti gli attori studiano», afferma perentoria, «chi racconta che il suo è solo istinto mente. Nel nostro mestiere il dono naturale è necessario ma la disciplina non può mancare e il momento dell´apprendimento di un nuovo personaggio è il più bello». Un modo di lavorare così febbrile la stravolge, le entra sotto la pelle e la costringe a purificarsi ogni sera. «Quando torno a casa dal set faccio tre o quattro giri dell´isolato per liberarmi dal personaggio che sto interpretando, non è giusto che i miei figli abbiano una madre diversa per ogni film. Credo che tutti noi attori abbiamo una sorta di sana schizofrenia che ci rimbalza continuamente dal set alla vita reale». Quando ha recitato sul set in compagnia di Accorsi è stato così. Anzi, forse ancora di più: «Eravamo entrambi un personaggio che parlava a un altro personaggio, ma nel quotidiano tornavamo semplicemente noi stessi». E anche come mamma Laetitia è tre persone. «Sono una madre diversa per ciascun figlio, sempre per la schizofrenia dell´attrice. La cosa buona è che i figli ti radicano alla realtà ed è come se, con ciascuno, fossi legata da un copione che non finirà mai. I bambini sono selettivi e prendono quello che gli interessa di più dai genitori». Il lusso è sempre stato la cornice dell´esistenza della Casta. Soprattutto quello del dorato mondo della moda. Oggi, con la crisi economica che attraversa ogni settore, le cose sono cambiate anche nel cinema. Ma non è stato un male. Anzi. «Ora c´è più attenzione e rispetto per il lavoro, si scelgono i provini con un altro spirito. Io per fortuna non ho aspettato le difficoltà per sentirmi più libera dalla schiavitù del lusso perché, sin da quando facevo la modella, ho dovuto proteggermi. La verità è che siamo allenati a cercare sempre la perfezione del paradiso ma, a sorpresa, il paradiso arriva proprio quando non lo cerchi più. Bisognerebbe pensare che ogni essere umano perde tutto nel momento esatto in cui si viene al mondo e, quel che capita dopo quell´istante, è un regalo inaspettato». Ama profondamente il suo mestiere Laetitia Casta. «La vita mi ha donato questo lavoro di cui sono pazza. In un primo tempo ho faticato perché dovevo capire me stessa e sentire la mia voce interiore: respirare le emozioni serenamente e senza filtri. Riuscire a lavorare su me stessa è stato il primo passo per una vita migliore e, solo a quel punto, ho capito che i difetti della mia personalità posso metterli dentro ogni cosa, anche sul set». La Casta è stata paragonata alle attrici più fascinose del cinema francese. Lei, come tutti, ha i suoi modelli: Anna Magnani, Nastassja Kinski e Romy Schneider. «Mi piacciono queste figure generose, non troppo cerebrali». Quando era incinta del secondo bimbo si è vista togliere improvvisamente una parte. Ora, circa la condizione delle donne, ha le idee molto chiare: «Il mondo non è pensato per essere "femminile", che è una cosa molto bella e diversa dall´essere femminista». Sulla politica francese, invece, si chiude in un ostinato riserbo: «Ho le mie idee come tutti ma ne parlo in casa, non certo nelle interviste, io faccio un lavoro per far sognare la gente e non credo che il mio pensiero politico possa aggiungere qualche cosa. Non amo le donne dello spettacolo che devono per forza mostrarsi intelligenti».