Giovannangelo Angeleri, Libero 10/1/2010, 10 gennaio 2010
L’analisi della Cgia - Inglesi indebitati. Per ogno famiglia rosso da 60mila euro. Gli economisti dell’Ocse non sono impazziti quando spiegano che l’Italia ha una marcia in più nel difficile cammino per uscire dalla crisi
L’analisi della Cgia - Inglesi indebitati. Per ogno famiglia rosso da 60mila euro. Gli economisti dell’Ocse non sono impazziti quando spiegano che l’Italia ha una marcia in più nel difficile cammino per uscire dalla crisi. Stante il crollo del commercio mondiale, il nostro mercato interno gode di una discreta salute. Il motivo sta nei numeri del nostro indebitamento: certo, nel periodo più cupo della crisi abbiamo contratto qualche debito in più rispetto al passato, risparmiamo molto meno e anche per questo abbiamo una capacità di spesa inferiore al passato. Ma siamo di gran lunga quelli messi meglio fra i cittadini dei maggiori Paesi industrializzati. Abbiamo chiesto più soldi in prestito rispetto alle nostre abitudini e lo scorso anno l’indebitamento complessivo delle famiglie italiane ha raggiunto quota 524,1 miliardi di euro. Una cifra sicuramente in crescita, ma poca cosa rispetto ai debiti che girano negli altri Paesi dell’Unione europea. A fare i conti l’ufficio studi della associazione artigiani di Mestre, la Cgia. In Spagna, per esempio, la somma di tutti i debiti contratti dalle famiglie è a un passo dagli 897 miliardi. Peggio ancora per i francesi, 942 miliardi, e i tedeschi, balzati a quota 1.515. Ma a stare peggio di tutti sono gli inglesi: i sudditi di sua maestà devono restituire a banche e finanziarie ben 1.695 miliardi di euro. Ancora più interessante il dato sull’indebitamento medio per ciascuna famiglia: da noi si ferma a 21.270 euro, contro i 36.150 registrati in Francia, i 37.785 euro dei tedeschi, i 55.886 degli spagnoli e i 63.477 euro degli inglesi. Insomma, fra i maggiori Paesi d’Europa, siamo quello le cui famiglie possono contrarre più facilmente nuovi debiti per acquistare prodotti e servizi. Anche su questo poggia il benevolo ottimismo dell’Ocse nei confronti dell’Italia. Dal boom economico in poi l’espansione delle economie occidentali è stata finanziata a debito. Dapprima con le cambiali, i pagherò, poi con strumenti sempre più raffinati e talvolta pericolosi. Per esempio le carte di credito ”revolving”. Questo però è un altro discorso, che ci porterebbe lontano. La prospettiva diventa chiara calcolando l’incidenza dei debiti delle famiglie sul Pil, il prodotto interno lordo. Da noi arriva al 34,2%, in Francia al 49,1, in Germania al 63,5 e in Spagna all’83,6%. In Gran Bretagna, però, i debiti contratti dai privati sono addirittura superiori al 100% del Pil: gli inglesi cioé dovrebbero lavorare più di un anno intero, senza spendere un soldo in nuovi acquisti né pagare un cent di tasse, per rientrare dal rosso. Certo, sulle nostre teste pesa un debito pubblico gigantesco. Sulla cui gestione, però, le famiglie possono fare poco o nulla.