Edoardo Segantini, Corriere della Sera 9/1/2010, 9 gennaio 2010
I negozi virtuali del divertimento Il futuro fa presto a diventare passato, quando si parla di tecnologia
I negozi virtuali del divertimento Il futuro fa presto a diventare passato, quando si parla di tecnologia. All’inizio degli anni Ottanta, i compact disc fecero il loro ingresso sul mercato annunciando la morte del vinile e delle musicassette. Eppure, dopo il picco di popolarità raggiunto intorno al 2000, anche i dischi ottici sembrano ormai avere gli anni contati. Perché a inizio del nuovo decennio la musica, così come le altre forme di intrattenimento’ dal cinema ai libri ai videogiochi ”, sembra ormai destinata a «smaterializzarsi»: spariscono i supporti fisici e con i formati digitali diminuiscono i costi e aumenta la comodità per gli utenti. Che possono ora comprare canzoni e film senza doversi muovere da casa. A far da apripista per questa nuova dimensione «liquida» dell’intrattenimento è stata senz’altro Apple. Da quando nel 2006 ha lanciato il suo iTunes Store, ha venduto più di 8 miliardi di canzoni in tutto il mondo. Seppur in ritardo, lo stesso modello è stata ora ripreso da decine di altri negozi online, come Internet Bookshop che dallo scorso giugno propone il download dei formati in Mp3: «A sei mesi dal lancio, le tracce digitali costituiscono già il 20 per cento di tutti gli acquisti musicali – spiega Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs ”. Nel corso del 2010 intendiamo ampliare la nostra offerta anche ai film in streaming e agli ebook». Ha scelto invece la strada degli abbonamenti Dada Music, che offre circa tre milioni di tracce da scaricare sul proprio pc da acquistare tramite carta ricaricabile o con un canone fisso mensile. I dati della Federazione industria musicale italiana evidenziano il crollo del vecchio cd: nell’ultimo anno ne abbiamo acquistato meno di un terzo (18 milioni) rispetto a dieci anni fa. Rincarano la dose gli analisti di Forrester Research, che per il 2013 prevedono lo storico sorpasso delle vendite online su quelle dei supporti. «Sono questi i modelli per la musica del futuro – dice Enzo Mazza, presidente Fimi ”. Nei prossimi anni vedremo sempre più imporsi il paradigma del music access: si pagherà una quota fissa mensile, magari già inclusa nell’abbonamento telefonico, e poi si potranno ascoltare legalmente migliaia di artisti senza limiti». Una rivoluzione simile è già in atto nei Paesi del Nord Europa, dove alcuni servizi’ dallo svedese Spotify all’inglese We7 di Peter Gabriel – stanno spopolando grazie a un archivio sconfinato di oltre 6milioni di brani accessibile in streaming su qualsiasi dispositivo. Oltre alla musica, anche altri settori dell’intrattenimento stanno iniziando a smaterializzarsi. Mandate in pensione le videocassette, anche per i dvd non si intravedono grandi prospettive future. Negli Stati Uniti esistono diversi siti online (Netflix, Amazon) che permettono di vedere le ultime uscite cinematografiche senza dover noleggiare un disco. In Italia l’offerta è ancora piuttosto scarsa e piena di inghippi. Il sito FilmIsNow offre circa 700 titoli per il download da computer, ma presenta molte limitazioni (è incompatibile con i computer Mac, ad esempio). Stesso discorso per NetMovie di MediaWorld e Yalp di Telecom Italia che inseguono la strada del pay per view. Appare molto più dinamico, invece, il mondo dei videogiochi, dove da tempo i tre maggiori produttori – Sony, Microsoft e Nintendo – hanno aperto negozi virtuali per le proprie console (rispettivamente Playstation, Xbox e Wii) da cui è possibile scaricare titoli non più disponibili sugli scaffali dei negozi. Dallo scorso settembre poi la Sony ha lanciato Psp Go, la console portatile abilitata solo al download online dei giochi. «Una sorta di laboratorio per capire come giocheremo in futuro – ci spiega Andrea Cuneo, direttore marketing di Sony ”. Nei prossimi anni le console diventeranno sempre più dispositivi per l’intrattenimento totale. Permetteranno di acquistare non solo giochi, ma anche film, musica e libri». già il caso dei fumetti della Disney, che ora possono essere sfogliati in versione digitale sulle console portatili oltre che su iPod e iPhone. La scelta rappresenta certamente un segnale di rottura sull’arretrato scenario degli ebook in italiano. Il 2010 si annuncia come un anno denso di novità anche su questo fronte, soprattutto se arriverà il tanto atteso tablet della Apple, l’iSlate: una sorta di iPhone di grandi dimensioni (11 pollici) che potrebbe rimescolare le carte sul tavolo dell’editoria digitale. Così come ha fatto l’iPod per la musica.