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 2010  gennaio 09 Sabato calendario

TUTTI SGOMITANO PER FARSI MANDARE A... SHARM EL-SHEIKH - C’è

una hit-parade delle missioni internazionali per i nostri militari? Ma certo che c’è, le missioni non sono tutte uguali. Ad esempio è ovvio che chi viene inviato in Afghanistan oggi rischi di più di chi opera nei Balcani, mentre chi si trova in Libano sa che la situazione può degenerare in qualunque istante, a differenza di quel che può accadere a Malta. Un tempo da missione a missione variava anche il trattamento economico, l’indennità e relativi accessori. Poi, fortunatamente, si è fatta giustizia e ora i compensi extra sono (quasi) armonizzati. Ma fino a qualche anno fa essere assegnato alla missione Onu Unifil Libano equivaleva a una vincita al lotto e la destinazione al reparto elicotteri che l’Italia ha fornito per lustri interi ad Unifil era oggetto di vere lotte e proteste degli esclusi. Con uno stipendio base che per il soldato italiano è mediamente basso (anche perché c’è troppa inflazione di alti gradi), l’indennità poteva significare quadruplicare le entrate. Oggi la differenza è più che altro tra missioni più o meno pericolose o disagiate. Tra le più gradite c’è certamente la Mfo in corso a el Sinai, che vede impegnate, dal 1982 (quasi 30 anni), tre piccole unità navali per pattugliare il Mar Rosso. Una delle due basi della Mfo è a Sharm el-Sheik. Non si lamenta di sicuro neanche chi si trova a Tampa, Florida, o a Cipro o a Malta. Meno piacevole un soggiorno in Irak, in Congo, in Sudan, a Gaza. La noia e i disagi della lunga navigazione lontano da casa e da tutto affliggono i marinai imbarcati sulle unità al largo della Somalia, a differenza dei colleghi che operano con laNato in Mediterraneo. E così via.