Riccardo Chiaberge, Il Sole-24 Ore 10/1/2010;, 10 gennaio 2010
L’ARTE DELL’INSULTO SECONDO RUSSELL
«Come offendere senza essere maleducati»: questo il tema assai poco natalizio scelto da Bertrand Russell nel dicembre del 1934 per la sua rubrica settimanale sui quotidiani americani della catena Hearst (cosa non fanno purei geni per campare!). «Da quando è caduto in disuso il duello ”scriveva il filosofoe matematico inglese (1872-1970) ”è diventato difficile insultare qualcuno senza passare per villani». Una volta, se davi del cornuto a un rivale, quello ti lanciava il guanto della sfidae la contesa veniva risolta «da gentiluomini», a colpi di spada o di rivoltella,all’alba,in qualche parco cittadino. Per bene che ti andasse, rimediavi qualche scorticatura, oppure eri tu a mettere ko l’avversario,se non a mandarlo all’altro mondo.La civiltà moderna ha abolito questa usanza, che già Rousseau condannava come barbara.
Soltanto in Paraguay il duello è ancora ammesso dalla legge, a condizione chei contendenti (pensate un po’)siano entrambi donatori di sangue.L’insulto,invece,ha tuttora piena cittadinanza a ogni latitudine. E una forma di duello legale (senza regole cavalleresche) va in scena tutti i giorni sui giornali, nei blog e nei talk show, a dispetto di chi auspica il dialogo e il civile confronto.
Non sappiamo, per esempio, se Vittorio Feltri o Beppe Grillo siano iscritti all’Avis, ma a quest’ora in Paraguay sarebbero già due colabrodo.
«Più che le buone maniere ”diceva Russell – i genitori dovrebbero insegnare ai figli la probabilità statistica che la persona che hanno di fronte sia buona quanto loro. Questo concetto è molto difficile da accettare; ben pochi di noi, per istinto, ci credono. Il nostro ego ci sembra così incomparabilmente più sensibile, perspicace, saggio e profondo di quello degli altri. Eppure devono esserci pochissimi individui per i quali questo è vero, ed è improbabile che tu sia uno di quei pochi.
Non c’è modo migliore per imparare le buone maniere che vedere se stessi in termini statistici». Facile a dirsi, caro vecchio Bertrand. Prova a spiegarlo a uno di quei Superego maleducati (statisticamente diffusi) che si credono in diritto di insultare chi la pensa diversamente e se qualcuno li critica, invece di sfidarlo a duello, lo fanno bastonare dai loro bravi.In senso metaforico,s’intende.