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 2010  gennaio 10 Domenica calendario

DOPO LA BUFERA CATANIA TORNA A INVESTIRE

Nonostante il dissesto sfiorato e i vincoli del patto di stabilità, il comune di Catania non rinuncia a investire. Tant’è che, sulla spinta dei mondiali di pallavolo previsti tra settembre e ottobre e gli assoluti di scherma in calendario per il 2011, l’amministrazione etnea, nel 2010, avvierà cantieri per 70 milioni di euro. A rivelarlo è il sindaco Raffaele Stancanelli, che ricorda però da dov’è partito: «Quando sono stato eletto c’erano tutte le condizioni per dichiarare il dissesto finanziato. Se l’avessi fatto però avrei ammazzato la città per i prossimi 15 anni. Ora lo posso finalmente dire: abbiamo superato l’emergenza della normalità».
Catania è tornata fortemente d’attualità nei giorni scorsi. Sia perché ha ottenuto dal Viminale un bonus da 983mila euro per la virtuosità del bilancio 2008. Sia perché ha scalato la classifica del Cresme per gli investimenti in nuove opere pubbliche con 36 milioni di euro spesi nel 2009 e una crescita del 1.393% in 12 mesi. Numeri che hanno fatto gridare all’exploit,specie se rapportati alle difficoltà finanziarie di qualche tempo fa: un "rosso" di bilancio al 31 dicembre 2008 di 500 milioni a cui se ne aggiungevano altrettanti di mutui da rimborsare.
Più che di exploit il successore di Umberto Scapagnini alla guida di palazzo degli Elefanti, preferisce parlare «di ritorno alla normalità e quindi agli investimenti dopo l’annus horribilis del 2008». «Quando mi sono insediato – ricorda Stancanelli – non sono nemmenoriuscito a entrare in municipio dal portone principale perché piazza Duomo era invasa dai rifiuti per lo sciopero dei netturbini che non venivano pagati da mesi ». Il suo primo atto è stato prendere carta e penna e scrivere al premier Silvio Berlusconi. Risultato? Sei mesi dopo da Roma sono arrivati 140 milioni di euro per coprire il "buco". «In realtà – precisa il 60enne esponente del Pdl – ne abbiamo ricevuti solo 50 il 3 dicembre scorso ».
Se l’ente è riuscito in poco più di un anno a «ridurre i debiti di 200 milioni e a ritornare credibile con i creditori in modo da avviare le transazioni», sottolinea il primo cittadino, lo si deve soprattutto a tre azioni: riduzione della pianta organica da 4.800 a 3.800 dipendenti; recupero dei tributi non versati (Ici e Tarsu su tutti) attraverso l’invio di 22mila avvisi bonari per gli anni 2004 e 2005; taglio del 33,8% della spesa corrente.
Puntellato il bilancio, il sindaco ha tirato fuori dai cassetti i progetti in cantiere. Ecco spiegati i 36 milioni di investimenti del 2009 («per il 90% erano finanziamenti statali e regionali, eccetto i 3,2 milioni comunali », specifica Stancanelli) e i 70 attesi per quest’anno. Estremamente ricco il ventaglio degli interventi promessi dal sindaco: dalla ristrutturazione del PalaNesima e del Palacatania alla chiusura della «ferita aperta dal ’55 di corso Martiri della libertà con una ricostruzione che i privati hanno affidato a Massimiliano Fuksas», fino all’intervento sul lungomare («la playa») dove sorgeranno «campi da golf, un palazzo dei congressi da 4.500 posti e il secondo acquario più grande d’Italia dopo quello di Genova».