Gianmaria Pica, Il Riformista 7/1/2010, 7 gennaio 2010
Il Sole 24 Ore cerca un nuovo Calabi. E si interroga sul formato tabloid Il Sole 24 Ore, il primo quotidiano economico italiano, negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione per il fatto di aver assegnato il premio ”uomo economico dell’anno” al ministro dell’Economia Giulio Tremonti
Il Sole 24 Ore cerca un nuovo Calabi. E si interroga sul formato tabloid Il Sole 24 Ore, il primo quotidiano economico italiano, negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione per il fatto di aver assegnato il premio ”uomo economico dell’anno” al ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La notizia è stata ripresa dai principali giornali e ha provocato un acceso dibattito anche nella redazione guidata da Gianni Riotta. In realtà è solo un caso di polemica giornalistica. Il Sole dovrà cimentarsi con questioni più cospicue, le scadenze con cui l’intero gruppo editoriale che fa capo alla Confindustria di Emma Marcegaglia, dovrà confrontarsi. Il primo punto è trovare un sostituto all’altezza, per l’avvicendamento dell’ex amministratore delegato del gruppo Claudio Calabi, recentemente nominato alla guida di Risanamento, il gruppo in condizioni molto difficili che faceva capo a Luigi Zunino. Oggi il presidente Giancarlo Cerutti ha un doppio ruolo: da un lato porta avanti l’attività di identificazione dei candidati alla carica di ad da sottoporre all’esame e all’approvazione del consiglio di amministrazione, e dall’altro assicura la normale gestione della società, in quanto già titolare di poteri esecutivi analoghi a quelli dell’ad. Da quanto risulta al Riformista, Cerutti avrebbe contattato tra gli altri, l’ex amministratore delegato di Seat Pagine Gialle Luca Majocchi. Ma una decisione sulla figura da scegliere come capo esecutivo ancora non sarebbe stata presa. C’è una indagine ad ampio raggio. Altra questione delicata per l’azienda editoriale è quella dell’attuazione del piano di ristrutturazione del gruppo e la conseguente, delicata, gestione dei tagli al personale. Un piano che serva a ripianare le perdite dovute al difficile momento economico e alla crisi che ha fortemente colpito l’intero settore editoriale nel nostro paese. Il gruppo Sole 24 Ore ha chiuso i primi nove mesi del 2009 con un risultato netto negativo di 22,1 milioni di euro. Perdendo da un anno all’altro circa 30 mila copie (il Corriere della Sera - primo quotidiano d’Italia - ne ha perse circa 70 mila, Repubblica quasi centomila). Alcuni osservatori vicini alla società editoriale, parlano di un piano tagli che riguarderà un centinaio di lavoratori dell’intero gruppo editoriale, non solo del quotidiano. Per quanto riguarda il personale giornalistico, il piano concordato tra Sole 24 Ore editore e comitato di redazione prevede una riorganizzazione più soft di quelle messe in campo da altri giornali. L’intesa prevede che nei due anni di crisi alcuni giornalisti, in possesso dei requisiti di anzianità lavorativa, lascino il quotidiano per pensionamento e prepensionamento. Rispondono ai requisiti di legge circa 37 redattori, ma non tutti lasceranno l’azienda: infatti l’accordo tra gruppo e cdr prevede anche vincoli di garanzia come la volontarietà a uscire dal perimetro redazionale. Ma in realtà l’appuntamento cruciale è all’orizzonte. Si chiama formato tabloid. Il direttore del Sole 24 Ore Gianni Riotta avrebbe aperto un tavolo di lavoro, con il sostegno dei vertici della società, che dovrebbe portare alla trasformazione del giornale in tabloid: il modello dovrebbe essere quello scelto per l’inserto di ricerca, di innovazione e creatività Nova. Una scelta non facile per Riotta. Da un lato abbatterebbe i costi della carta. Ma dall’altro il restringimento del giornale avrebbe un impatto sui lettori più tradizionalisti del quotidiano - a causa dello stile free press - e sulla raccolta pubblicitaria. Tra i corridoi degli uffici di viale Monterosa circola anche la voce - giunta anche alle informate orecchie del cdr - di una discussione tra il presidente Marcegaglia e Luigi Abete, membro del consiglio di amministrazione del gruppo. Sembra che nella discussione tra i due big di Confindustria ci sia stato uno scambio di vedute sul ruolo del Sole 24 Ore System, la concessionaria pubblicitaria del gruppo editoriale.