il Giornale, 8/1/2010, 8 gennaio 2010
Il signor Cristiano Gatti nel suo articolo su Coppi e Merckx ha dimenticato la portata degli avversari di Coppi: Bobet, Koblet, Kubler, Bartali, Magni, Van Steenbergen, Robic
Il signor Cristiano Gatti nel suo articolo su Coppi e Merckx ha dimenticato la portata degli avversari di Coppi: Bobet, Koblet, Kubler, Bartali, Magni, Van Steenbergen, Robic. Merckx aveva come avversario il solo Gimondi. Non parliamo poi delle vicende personali (morte tragica del fratello e situazioni sentimentali) che di certo non hanno mai aiutato il Campionissimo. ________________ A proposito di chi è più forte tra Coppi e Merckx, Gatti non ha tenuto conto che tra i 20 e i 24 anni Coppi non ha praticamente corso: nel pieno delle sue forze avrebbe potuto vincere almeno due Tour de France e tre Giri d’Italia. Supposizioni? Certo, ma fondate. A questo punto i numeri sarebbero a favore di Coppi, il più grande. Antonio Ferrari _______________ Gentile Signor Gatti, mi sento tuttora coppiano, ma il mio intento non è polemico, tant’è che non esito ad ammettere che «probabilmente» Merckx è stato il più grande e completo (Coppi non era certo un velocista) ciclista di tutti i tempi. Dico «probabilmente» perché la sua analisi, basata sulle crude cifre, non tiene conto di tre fattori molto importanti: 1) La carriera di Fausto è stata brutalmente interrotta dalla guerra d’Africa e da una lunga prigionia, che forse ne hanno minato l’organismo; 2) Oltre che con l’eterno e grandissimo rivale Bartali, Coppi si è dovuto confrontare con gente del calibro di Koblet, Kubler, Bobet, Van Steenbergen, Anquetil...; 3) Non ne sono certo, ma penso che anche il numero delle gare di livello, soprattutto negli anni 40, fosse inferiore. Se è così, anche questo può aver influito sulle differenze di palmares. Massimo Gibellini _______________ Nessuno può confutare il numero di vittorie di Eddy Merckx, ma i miti come Coppi e altri in attività diverse, non sempre dipendono dal numero dei successi ma dall’impatto che hanno avuto. Merckx nella sua carriera ineguagliabile e straordinaria, non avrà mai un posto nell’Olimpo delle emozioni come Coppi. I miti sono fatti di ciò che hanno rappresentato nel contesto storico-emozionale e non sempre di aridi numeri. Antonio Pagnoncelli - Induno Olona _____________ Mi dichiaro dispiaciuto del titolo messo in prima pagina: «Coppi un grande campione ma Merckx era più forte» Il Sig. Gatti dimentica due prestazioni importanti di Coppi: il record dell’ora stabilito nel 1942 al Vigorelli e le vittorie nel campionato del mondo ad inseguimento. Pompeo Re ____________ Egregio Cristiano Gatti, spiacente di non essere assolutamente d’accordo con Lei. Fausto Coppi è stato e sarà per l’eternità il più grande atleta di tutti gli sport di tutti i tempi. Tenga presente che Merckx aveva come avversari il solo Gimondi e tante mezze calzette. Gli avversari di Fausto Coppi rispondevano ai nomi di Bartali, Kubler, Magni, Koblet, Bobet, Anquetil... Ennio Avarone ______________ In risposta all’articolo del sig. Cristiano Gatti, vorrei ricordare che Coppi ha saputo vincere, con imprese mai più ripetute, sia nelle gare a tappe che in quelle di un giorno e ha saputo vincere anche in pista con la stessa disinvoltura. Basti pensare che su 93 gare di inseguimento ne ha vinte ben 84, laureandosi due volte campione del mondo. Franco Carlini - Novara _______________ Caro Sig. Cristiano Gatti, nel voler offuscare l’immagine dell’unico nostro vero mito del dopoguerra che con le sue vittorie ci faceva dimenticare per un po’ le nostre miserie, si è scordato di dire che Fausto Coppi vinse il primo Giro d’Italia a vent’anni nel 1939, quale gregario di Bartali e poi scoppiò la guerra. Riprese a correre alla fine del 1946 a ventisette anni, dopo lunghi anni di prigionia. Quindi perse molti anni di carriera nel momento migliore della sua vita. Cesare Pelucchi ____________ Da oltre ottanta anni seguo lo sport ciclistico: ho letto sul Giornale il suo articolo a proposito del confronto Coppi-Merckx e sono perfettamente d’accordo con Lei. Il più grande e il più forte è stato Merckx, il più completo: fortissimo in volata, in salita e sul passo. Coppi aveva il tallone d’Achille nelle volate e nel carattere piuttosto fragile. Marino Vitaletti – Ostia