Arturo Zampaglione, La Repubblica 8/1/2010, 8 gennaio 2010
Usa, la General Motors dal crac ai profitti Ritorno all´utile per il colosso di Detroit. Aig, nuove ombre su Geithner Entro giugno il gigante dell´auto ripagherà i 6,7 miliardi di dollari di aiuti NEW YORK - I conti della General Motors – ha detto il presidente e chief executive Edward Whitacre - torneranno in attivo già da quest´anno ed entro il mese di giugno 2010 il colosso dell´auto (il secondo al mondo dopo la Toyota) ripagherà i 6,7 miliardi di dollari di aiuti in contanti ricevuti dal governo
Usa, la General Motors dal crac ai profitti Ritorno all´utile per il colosso di Detroit. Aig, nuove ombre su Geithner Entro giugno il gigante dell´auto ripagherà i 6,7 miliardi di dollari di aiuti NEW YORK - I conti della General Motors – ha detto il presidente e chief executive Edward Whitacre - torneranno in attivo già da quest´anno ed entro il mese di giugno 2010 il colosso dell´auto (il secondo al mondo dopo la Toyota) ripagherà i 6,7 miliardi di dollari di aiuti in contanti ricevuti dal governo. L´annuncio ha colto di sorpresa analisti e operatori economici, da tempo assuefatti alle brutte notizie di Detroit. D´altra parte la svolta della Gm, che non produceva utili dal 2004, avvalora altre notizie incoraggianti sull´economia americana. Sono infatti calate le richieste di sussidi di disoccupazione e il mercato immobiliare mostra segni di vitalità: come ha osservato Thomas Hoenig, presidente della Fed di Kansas City. E le stesse polemiche sul ruolo nel salvataggio della Aig dell´attuale ministro del Tesoro Tim Geithner, che chiese al colosso assicurativo di non pubblicizzare i dettagli degli aiuti pubblici, non sembrano avere per i momento ripercussioni negative a Wall Street. Naturalmente, perché si avverino le rosee previsioni di Whitacre sulla Gm, è necessario che la ripresa continui. "Né voglio minimizzare gli ostacoli che abbiamo davanti", ha precisato il chief executive in un incontro con i giornalisti a Detroit a pochi giorni dall´apertura del salone dell´auto. Ma al di là delle difficoltà, non c´è dubbio che la risurrezione della Gm sia un altro segnale incoraggiante e rappresenti un successo per la politica dell´auto di Barack Obama. Un anno fa la Gm sembrava allo sbaraglio. L´impennata del prezzo della benzina, l´assenza di modelli a basso consumo e la concomitante recessione avevano portato a un crollo delle vendite (-30% nel 2009). Risultato: Obama lanciò a Detroit varie ciambelle di salvataggio ma il presidente democratico volle anche affidare a un team guidato da Steven Rattner la preparazione di un piano di rilancio. All´inizio prevaleva lo scetticismo. La Gm appariva senza speranze. I suoi manager avevano irritato il Congresso e l´opinione pubblica scorazzando con i jet privati a dispetto delle perdite di bilancio. Le cose, almeno per ora, sono andate diversamente. Dall´avvio delle procedure fallimentari è nata una "nuova Gm" con il 60 per cento del capitale in mano del Tesoro. Dopo le dimissioni forzose dell´ex-capo Rick Wagoner e poi del suo successore Fritz Henderson, Whitacre, che aveva guidato con successo l´At&t, ha preso le redini del gruppo imponendo una logica diversa. Sono stati messi in vendita i marchi più traballanti: Pontiac, Saturn, Hummer e Saab. E´ stata ristrutturata la rete di concessionari. Si è fatto retromarcia sulla decisione di cedere la Opel e la Vauxhall. E´ stato chiamato come direttore finanziario Christopher Liddell, il "mago dei soldi" della Microsoft, che potrebbe persino essere un candidato alla guida dell´intera Gm. I risultati di questo sforzo cominciano a vedersi: a dicembre le vendite di auto Gm sono salite del 2%, fermando l´emorragia e avvalorando le speranze di Whitacre. Certo, è prematuro ipotizzare un ritorno a Wall Street e una completa privatizzazione: ma la direzione sembra quella giusta.