Maria Luisa Colledani (a cura di), Il Sole 24 Ore 9/01/2010, 9 gennaio 2010
HA STREGATO BUFFON CON UNA PARATA
La nostra Africa nelle mani di Thomas N’Kono, il portiere del Camerun che si fece infilare - in modo goffo se non sospetto - ai Mondiali giocati in Spagna nel 1982 da Ciccio Graziani. Con quel pareggio gli Azzurri raggiunsero il secondo posto del girone eliminatorio e passarono solo per differenza reti, prima della marcia trionfale verso il Bernabeu e il terzo titolo mondiale. La nostra Italia, per interposte mani, è ancora Thomas N’Kono: Gigi Buffon, che a giugno difenderà la porta dell’Italia in Sudafrica, ha chiamato il figlio Thomas in onore del portierone del Camerun: «Fino a 12 anni ho giocato in mezzo al campo: dopo aver visto N’Kono a Italia ’90, ho scelto il mio nuovo ruolo. Gli dovevo il nome del mio primogenito». Ora ci deve un super-Mondiale, di forza e bellezza, lontano da quei riti scaramantici e da quei talismani che dal 2002 portarono il suo modello N’Kono in prigione.