ROBERTO I. ZANINI, Avvenire, 8/1/2010, 8 gennaio 2010
(DUE PEZZI )
Il futuro di RadioRai tra piani, speranze e nodi da sciogliere -
In Rai è allarme radio? La battuta viene spontanea. In questi primi giorni dell’anno, con le presentazioni dei nuovi palinsesti radiofonici, ci si sta chiedendo se a Viale Mazzini c’è effettiva intenzione di rifondare la radiofonia, recuperare negli ascolti perduti, in particolare quelli giovanili, adeguarla alle nuove esigenze di mercato sulla base di quanto stabilito dal documento di rilancio approvato dal Cda in estate, al momento delle nomine dei nuovi direttori. Anche a fronte del calo di ascolti di alcune edizioni del gr come quella delle 7.30 e dell’invecchiamento della media degli ascoltatori di RadioRai a tutto vantaggio delle reti commerciali.
Ieri, nel presentare il palinsesto di Radio1 (nei giorni scorsi ci sono state quelle di Radio2 e Radio3), il direttore dell’ammiraglia della radiofonia Antonio Preziosi, direttore anche del Gr, ha parlato del rilancio dell’informazione sulla prima rete, ma non ha affrontato il discorso del rilancio sulle altre due reti e del necessario coordinamento, per evitare il fenomeno dei gr fotocopia.
In margine all’incontro il vicedirettore generale con responsabilità sulla radiofonia, Antonio Marano, ha spiegato che «non siamo ancora all’adempimento delle direttive del Cda, ma al primo passo. Ci sono altri 68 mesi di lavoro per arrivare ad avere quelle diverse caratteristiche fra i canali e fra i gr richieste dal vertice aziendale vo per il gr di Radio3.
A chiusura del cerchio della presentazione dei palinsesti, resta da capire se come dice Marano si va effettivamente nella direzione indicata dal Cda, che ha chiesto innovazione e «una marcata differenziazione dell’offerta informativa, anche attraverso l’istituzione di nuove testate», anche in relazione all’avvento del digitale. Un’idea, quella del ritorno ai tre gr distinti, frenata in Cda dalle polemiche politiche e sindacali.
In sostanza il gr di Radio1 deve ribadire le caratteristiche di giornale di riferimento, il gr di Radio3 deve rafforzarsi nell’informazione dedicata a politica, economia, esteri e cultura, mentre al gr della seconda rete si chiede di diventare quel giornale innovativo e giovane capace di vincere la concorrenza con le reti commerciali, in una prospettiva di rafforzamento del servizio pubblico ma anche di potenziamento delle entrate pubblicitarie.
A questo proposito, il direttore di Radio2 e condirettore per il Gr2 Flavio Mucciante, come affermato nell’audizione in Commissione parlamentare di vigilanza, sostiene che «si potrebbe fare un gr di qualità, in linea col nuovo formato di Radio2 e in sintonia col documento del Cda sul rilancio della radiofonia, quindi diverso da quelli in fotocopia che vanno in onda oggi, semplicemente mettendo a disposizione del Gr2 il 25% dell’organico dell’intera redazione del GrRai». Insomma, ». In attesa del possibile ma non confermato ritorno a tre distinte testate giornalistiche il grosso della redazione resta nella disponibilità del gr della prima rete. Agli altri due gr vanno, a partire dal 10 gennaio, 12 giornalisti più un caporedattore per il gr di Radio2 e 11 giornalisti più un caporedattore e un vicedirettore operati- sono pochi 12 giornalisti su 191 (7%), chiamati a coprire 12 edizioni quotidiane, dalle 5 alle 22.30. Lo stesso sindacato «deve capire che gli organici possono crescere solo in una prospettiva di diversificazione ed evoluzione dei modelli produttivi». Non critico, ma pur in attesa di una più marcata differenziazione, il condirettore per il Gr3 Riccardo Berti.
«Quella del ritorno alle tre testate – ha detto il direttore della Radiofonia Bruno Socillo – è una prospettiva da verificare, che resta in piedi. Serve uno studio di fattibilità, un’analisi dei costi... Con la radio digitale si può pensare a un canale all news. Abbiamo iniziato la differenziazione dei gr. Siamo al primo passo. Presenteremo al Cda un progetto specifico, aperto a interventi e modifiche. Entro primavera si arriverà a una scelta».
Nei fatti Radio2 e Radio3 hanno un organico ridotto: circa 50 persone fra programmisti, amministrativi e funzionari. Radio1, oltre ai 165 giornalisti può contare su 40 persone fra programmisti e amministrativi, esclusi i dirigenti con varie mansioni. Nel 2009 il budget di Radio1 è stato di 11,5 milioni, quello di Radio2 di circa 8 milioni e quello di Radio3 di circa 5 milioni. Tutto questo a fronte di una raccolta pubblicitaria che vede Radio1, in calo, raccogliere circa il 50% dei ricavi della radiofonia Rai. Radio2, in crescita, raccoglie il 46%. Radio3 si attesta sul 3-4%.
L’azienda vuole recuperare i giovani con scelte commerciali senza però rinunciare al suo ruolo di servizio pubblico. Soccillo, direttore della radiofonia: «Allo studio il ritorno di tre testate giornalistiche e di un canale digitale all news». Ma Radio2 e Radio3 possono contare su organici molto ridotti
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Radio1 punta alle news ma arruola la Ventura -
Parte lunedì il nuovo palinsesto di Radio1. La rete ammiraglia della radiofonia Rai, al primo posto per ascolti fra le radio nazionali, apre quella che dovrebbe essere una stagione di riaffermazione del ptropprio ruolo leader con un mix di nuovi programmi, nuovi personaggi e conferme importanti, come l’intramontabile Radio anch’io che sarà condotta da Ruggero Po e il campione di ascolti della fascia preserale, Tornando a casa condotto da Enrica Buonaccorti, Tutto il calcio minuto per minuto, nell’anno del cinquantesimo. Per quel che riguarda l’informazione il direttore della rete e del Gr Antonio Preziosi ha ribadito che «resterà la spina dorsale del palinsesto informativo della radiofonia Rai», con una strizzatina d’occhio ai tempi delle news delle radio private: «Ogni programma sarà pronto a interrompersi per una breaking news ». Particolare attenzione anche per le scelte musicali che saranno fortemente caratterizzanti. La sigla dei gr è l’originario arpeggio che annunciava i giornali radio, rispolverato e aggiornato. L’idea di base è tutta nello slogan: «Radio1, pochi secondi per riconoscerla, 24ore per ascoltarla». Alla presentazione del palinsesto ieri a Roma c’erano tutte le new entry: da Jo Squillo a Pupo a Simona Ventura, in collegamento da Milano. La ex cantante con Teresa Lamberti, guiderà nella tarda mattinata di domenica un settimanale di attualità al femminile. Al conduttore toscano è stata affidata la striscia quotidiana P dalle 13,35 alle 14 che si chiama Attenti al Pupo . L’onnipresente conduttrice dell’Isola dei famosi sarà alla guida della trasmissione sportiva del sabato Ventura football club, in onda dagli studi di Milano. Confermate, fra le altre, le trasmissioni di Emanuela Falcetti e di Igor Righetti, nonché quella notturna di Maurizio Costanzo. (R. Zan.)