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 2010  gennaio 08 Venerdì calendario

fare Un ragazzo di 15 anni. Di Milano, L’ultimo voto prima degli scrutini di fine quadrimestre, un 5

fare Un ragazzo di 15 anni. Di Milano, L’ultimo voto prima degli scrutini di fine quadrimestre, un 5. Forse un voto che avrebbe abbassato la sua media di bravo studente. Forse un rimprovero di troppo. Era ancora a tavola con il padre quando si è alzato e ha detto: «vado in bagno». Si è chiuso a chiave, ha aperto la finestra e si è lanciato nel vuoto. Inutile l’intervento del personale del 118. All’ospedale hanno però dovuto portarci i genitori e la sorella. Un dolore talmente forte che si sono sentiti male. A due giorni dalla riapertura delle scuole a Milano, dopo la lunga pausa natalizia e di fine anno, un dramma segna il ritorno alle lezioni. Un ragazzino di 15 anni, studente liceale, abitante in via Pistrucci, zona viale Umbria, a Milano. si è tolto la vita gettandosi dal quinto piano. In questi giorni si chiude il primo quadrimestre, a breve cominceranno gli scrutini e quindi sarà consegnata la prima pagella. Gli ultimi voti sono quelli che dovrebbero servire a recuperare una brutta verifica o una interrogazione andata male. Quel 5, per il ragazzino, forse ha segnato la fine della speranza di una pagella senza insufficienze. O cosi avrà pensato. O forse il motivo del suo gesto è stato un altro. Sono le 14, lo studente è appena tornato a casa da scuola e sta pranzando con il padre. La madre e la sorella sono fuori. Si parla di scuola, di impegno negli studi, ma il padre, a quanto si apprende, non lo rimprovera più di tanto per quel voto. «Andava bene a scuola..», dirà più tardi sconvolto ai poliziotti. Lo studente si alza da tavola. «Vado in bagno», mormora e si chiude a chiave. Passano alcuni minuti, il padre non sente nessun rumore e comincia a bussare sul vetro. Nessuna risposta e sfonda la porta. Il locale è vuoto, la finestra spalancata. Si avvicina senza respirare e vede il corpo del figlio a terra nel cortile interno. L’uomo disperato chiama i soccorsi e scende di corsa le scale. Quando i sanitari arrivano per il ragazzino non c’è più nulla da fare. Il volo dal quinto piano lo ha ucciso sul colpo. La scena è straziante. Nel frattempo sono arrivati anche la madre e la sorella dello sfortunato adolescente. Il dolore, lo strazio sono talmente forti che i medici devono occuparsi di loro. Portano all’ospedale la mamma e la sorella, mentre un’altra ambulanza rimane in attesa del padre. L’uomo deve rispondere alle domande dei poliziotti. «Non capisco non capisco - riesce solo a ripetere - era solo un 5..».