Richard Waters, Nòva24 7/1/2010;, 7 gennaio 2010
LE DEBOLEZZE DI WIKIPEDIA
uno dei grandi paradossi della Rete: un mezzo di comunicazione sostanzialmente aperto ha creato delle potenze dell’informazione profondamente radicate. In un arco di tempo ristrettissimo, società come Google, YouTube e Facebook sono arrivate a dominare il business della ricerca in rete, dei video autoprodotti e dei social network ( anche se le barriere all’ingresso rimangono, in teoria, basse).
Tra le componenti di questo emergente oligopolio della rete, la più intrigante di tutte è Wikipedia: esperimento stravagante di iniziativa collettiva all’epoca in cui venne lanciata,nel 2001,l’enciclopedia creata dagli utenti è diventata il quinto sito web più visitato al mondo e la prima fonte di consultazione, sia per gli studenti che per gli adulti (...). Eppure, malgrado il suo successo – o forse proprio per quello ”Wikipediasi sta rivelando lenta ad adeguarsi al cambiamento: perfino idee relativamente semplici, tese a rafforzare la qualità e l’affidabilità di fondo dell’opera,fanno fatica a passare.
Prendiamo un progetto per migliorare la versione inglese (quella più ampia, con oltre tre milioni di voci), che prevede di sottoporre le modifiche proposte dai nuovi collaboratori all’approvazione di editor più esperti, e di segnalare ogni revisione. Questa idea, un’innovazione minore ma altamente simbolica, è stata introdotta nella versione tedesca più di 18 mesi fa, ma in quella inglese ancora no, perché non c’è accordo su come dovrebbe funzionare. Un pacchetto più limitato di modifiche è previsto per l’inizio di quest’anno (...). Wikipedia, tuttavia, apparentemente non corre il rischio di vedersi spodestata da qualche concorrente. Essendo un’organizzazione senza scopo di lucro, che non persegue profitti, non è granché invitante per gli altri poteri consolidati della rete (...).
Attiva da meno di un decennio e con un’evoluzione ancora difficile da prevedere, la posizione consolidata del servizio creato da Wales solleva questioni spinose (...). Secondo i detrattori con il numero di editor che non cresce più, mentre cresce il numero delle voci, sarà più difficile tenere sotto controllo la qualità, e per determinati gruppi d’interesse potrebbe diventare più facile apportare modifiche in linea con le loro idee, ammonisce Andrew Lih, dell’Università della California meridionale, autore di The Wikipedia Revolution (...).
Secondo molti osservatori, in termini di affidabilità e servizio, Wikipedia ha ancora molta strada da fare. I temporeggiamenti sulla segnalazione delle revisioni appaiono un cattivo presagio. il segnale di una tensione di fondo nel cuore di Wikipedia, che ne sta bloccando lo sviluppo: in un’esperienza fondata su un ideale di completa apertura, ogni cambiamento che sembra favorire un gruppo di collaboratori rispettoa un altro può apparire come un tradimento di quel principio. (...) Sul lungo periodo, ci sono due possibili approcci per aumentare l’accuratezza e l’affidabilità del sito. Il primo, quello prediletto dalle autorità costituite, comporta una serie di miglioramenti ai meccanismi che consentono l’autoregolamentazione. Con i processi adeguati, l’interazione della massa produrrà i risultati migliori, suggerisce Wales. La qualità «è il risultato di una grande partecipazione ”sostiene ”. Si tratta solo di dare alle persone che partecipano gli strumenti di cui hanno bisogno». (...) Quando si tratta di provare a distinguere gli editor buoni da quelli cattivi, «non abbiamo sistemi di valutazione seri e coerenti, e questo per noi è un problema» dice Sue Gardner direttrice esecutiva della Wikimedia Foundation, associazione senza scopo di lucro che sovrintende al funzionamento dell’enciclopedia online.
Uno sforzo collegato consiste nell’aiutare i lettori a distinguere ciò che è affidabile da ciò che non lo è. Il problema non è necessariamente la bassa qualità media delle voci, quanto il fatto che non c’è modo di individuare quelle realmente affidabili. Gli sforzi per analizzare la qualità fino a questo momento sono stati molto limitati – e questo lascia molto insoddisfatto Wales – per non parlare della qualità delle singole voci o degli editor che le hanno redatte o riviste.
Nemmeno i motori di ricerca, che portano a Wikipedia tanta parte del suo pubblico, tentano di distinguere tra voci affidabili e meno affidabili. Circa il 60-70% del traffico del sito proviene dai motori di ricerca, dice Wales, e il fatto che Wikipedia sia la prima o una delle primissime scelte in molti risultati di ricerca è uno dei principali motivi del suo successo.
Un approccio possibile è quello di usare suggerimenti interni, dentro a Wikipedia stessa, per consentire all’utente di fare delle ipotesi ragionevoli su quale informazione sia più affidabile. Per esempio, Google potrebbe analizzare i dati dei singoli editor, propone Marissa Mayer, responsabile dei prodotti di ricerca di Google, e queste informazioni potrebbero essere usate per classificare le voci nel suo indice di ricerca.
Google però, aggiunge la Mayer, non ha nessun progetto in questo senso, il che significa che i risultati delle ricerche continueranno a segnalare ai primi posti le voci di Wikipedia, senza distinguere fra quelle attendibili e quelle dubbie. Wikipedia sta sperimentando strumenti propri per aiutare i lettori a valutare la qualità. Ad esempio, un esperimento dell’Università della California (sede di Santa Cruz) assegna diversi colori ai vari segmenti di testo delle voci, usando come criterio discriminante la quantità di tempo durante il quale non sono stati editati: il presupposto di base è che le parti più affidabili sono quelle che rimangono immodificate più a lungo.
Un altro progetto di Wikipedia è di aggiungere l’opzione «Valuta questa voce», per aiutare i lettori a orientarsi.
Il secondo possibile approccioper potenziare la qualità solleva interrogativi più profondi sulla direzione che prenderà il servizio.
«Quello di cui hanno realmente bisogno è un qualche tipo di processo di valutazione o approvazione, che coinvolga dei veri esperti», dice Sanger.
L’idea che gli esperti debbano avere uno status superiore è un tabù che inevitabilmente provocherà una forte reazione ostile.Per un sito ”Wikipedia preferisce definirsi «comunità » – fondato sul principio di un egualitarismo radicale, una misura del genere puzza di revisionismo, ma perfino alcuni entusiasti sostenitori affermano che sul lungo periodo non ci sono alternative.(...) In via ufficiosa, Wikipedia ha già cominciato a cercare di coinvolgere maggiormente degli esperti; per superare le forti resistenze di molti negli ambienti accademici, dice la Gardner, Wikimedia Foundation sta incoraggiando gli studiosi a dare un maggior contributo; cita con soddisfazione esperimenti in cui dei professori hanno assegnato ai loro studenti progetti per migliorare determinate voci. Tutto questo, però, può avere un impatto duraturo solo se al lavoro degliesperti viene accordata esplicitamente una maggiore visibilità.
Mentre infuria la battaglia per l’anima del più riuscito esperimento di partecipazione degli utenti su internet, la parola d’ordine per chi consulta Wikipedia rimarrà la stessa:
caveat lector , cioè, come il sito stesso prontamente traduce, «Il lettore stia attento».