Joshua Davis, Wired gennaio 2010, 7 gennaio 2010
KOLOSSAL
Avatar di James Cameron, il film più costoso della storia del cinema: 250 milioni di dollari. Per girarlo, Cameron si è inventato un nuovo tipo di telecamera 3D, realizzata da Sony nel 2000 e successivamente sviluppata: sfrutta un sistema di digitali hd (alta definizione) a doppia lente che gira scene in 3D estremamente fluide. Gli attori hanno recitato in un magazzino vuoto, mentre il regista visualizzava su uno schermo a cristalli liquidi la simulazione della scena finita, con ambientazione e personaggi ”alienizzati”, in tempo reale. Le riprese: gli attori indossano tute integrali ricoperte di led a frequenza quasi infrarossa, i cui riflessi sono catturati da 140 telecamere e poi messi in relazione da un sistema con i movimenti degli attori. Poi il tutto è sovrapposto al rendering digitale, che conferisce un maggiore realismo alle scene. Oltre alle tute, gli attori indossano caschi con mini telecamera in hd che registra anche le più piccole espressioni facciali, i cui dati sono sovrapposti ai volti dei Na’vi, gli alieni blu alti tre metri protagonisti del film. Infine, il regista torna sul set vuoto e crea i movimenti di camera coreografando la scena, mentre i tecnici rivedono tutte le scene. Tutto il materiale girato è sovrapposto, fino ad ottenere il prodotto finale.