Andrea Visconti, L’espresso, 7 gennaio 2010, pag. 113, 7 gennaio 2010
Paul Auster non ha il computer. Usa una macchina da scrivere. Le ricerche in rete se le fa fare dalla moglie o da un’assistente
Paul Auster non ha il computer. Usa una macchina da scrivere. Le ricerche in rete se le fa fare dalla moglie o da un’assistente. Non ha neppure un cellulare. "Io non voglio essere tanto raggiungibile". Ha da poco terminato la stesura del suo sedicesimo romanzo, che verrà pubblicato negli Stati Uniti a novembre 2010. "Anni fa avevo sempre idee. Era come se nella mia testa ci fosse un cassetto pieno di spunti da trasformare nel mio prossimo libro. Ma circa cinque anni fa il cassetto si è svuotato. La mia produttività è aumentata ma si sono allungati i tempi morti tra un libro e l’altro". Legge più libri di poesia che non di narrativa. Se dovesse lasciare New York andrebbe a Parigi. Negli Usa sceglierebbe la campagna, mai un’altra città americana.