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 2010  gennaio 05 Martedì calendario

E’ morto il vescovo ”sotterraneo” di Xiwanzi Allarme per i funerali CITTA’ DEL VATICANO - Papa Ratzinger non è tipo da arrendersi alle notizie poco confortanti che gli continuano arrivare dalla Cina, ultima delle quali la sparizione di tre sacerdoti, tutti appartenenti alla cosiddetta Chiesa sotterranea

E’ morto il vescovo ”sotterraneo” di Xiwanzi Allarme per i funerali CITTA’ DEL VATICANO - Papa Ratzinger non è tipo da arrendersi alle notizie poco confortanti che gli continuano arrivare dalla Cina, ultima delle quali la sparizione di tre sacerdoti, tutti appartenenti alla cosiddetta Chiesa sotterranea. Secondo i fedeli di Xuanhua, nello Hebei, sarebbero stati rapiti dalla polizia e detenuti in una località sconosciuta. A questo rapimento a scopo intimidatorio si è aggiunta anche la notizia della morte di monsignor Leon Yao Liang, l’anziano vescovo ausiliare di Xiwanzi, nello Hebei. Aveva 87 anni. Fu ordinato prete nel 1946, tre anni prima della presa di potere di Mao; durante gli anni più duri del regime fu costretto ai lavori forzati. Il suo crimine, come spiega la Cardinal Kung Foundation, la più grossa associazione americana che si batte per i diritti dei cattolici cinesi, è stato di non aver mai rinnegato la comunione spirituale con il Vaticano e col Papa. Venne rilasciato solo nel 1984, dopo 28 anni di prigionia, ormai minato nel fisico ma non nello spirito. Nel 2002 fu fatto vescovo col consenso del Vaticano. I suoi funerali, fissati per il giorno dell’Epifania, rischiano di diventare un problema per le autorità locali che non vuole nessuna insegna episcopale, riferisce l’agenzia dei missionari Asianews. Per scongiurare una massiccia presenza di fedeli la polizia ha intensificato i controlli di sicurezza nell’intento di bloccare la partecipazione di persone di altre regioni. Secondo il ricercatore Antony Lam dell’Holy Spirit Study Centre della diocesi di Hong Kong, la morte di monsignor Yao fa calare a 94 il numero di vescovi presenti in Cina: 38 appartengono alla Chiesa sotterranea e 56 alla Chiesa ufficiale. Grazie al lavoro fatto in questi ultimi dieci anni, le tensioni tra vescovi ordinati legittimamente (col consenso del Vaticano) e i vescovi illegittimi (appartenenti all’Associazione Patriottica) si sono ridotte notevolmente. La quasi totalità dei vescovi che sono stati nominati col benestare del partito comunista ma non con il placet del Vaticano, sono stati quasi tutti riconosciuti da Roma. Un percorso di unificazione non facile che Benedetto XVI spera di poter facilitare anche grazie alla potenza di Internet. E così, nonostante le notizie poco positive che gli giungono da Pechino, ha deciso di moltiplicare gli sforzi per non far mancare ai fedeli cinesi la sua voce. Da qualche giorno il testo integrale della Bibbia in caratteri cinesi è disponibile sul sito della Santa Sede (www.vatican.va) e nel corso dei prossimi mesi diventeranno consultabili anche i testi di tutti i documenti del Concilio Vaticano II, del Catechismo della Chiesa cattolica e del Codice di diritto canonico. Si tratta di strumenti preziosi per l’aggiornamento del clero locale, per l’insegnamento dei seminaristi, per la pastorale nelle parrocchie. Che la Cina, praticamente il più grande serbatoio d’anime del pianeta, sia nel suo cuore di Papa Ratzinger non ci sono dubbi; sin dall’inizio del pontificato non ha smesso di investire energie e risorse. Il giorno di Natale nel messaggio Urbi et Orbi - trasmesso anche da Youtube - a scanso di equivoci ha ripetuto: «Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l’indifferenza».