Jenner Meletti e Ariel Kraminer, La Repubblica 5/1/2010, 5 gennaio 2010
Due articoli Nelle mani dei maghi «Pretendono di leggere il futuro». L´accusa di Benedetto XVI, di riflesso, ha messo in luce un mondo che si credeva dimenticato: quello dei maghi, dei fattucchieri, dei cartomanti
Due articoli Nelle mani dei maghi «Pretendono di leggere il futuro». L´accusa di Benedetto XVI, di riflesso, ha messo in luce un mondo che si credeva dimenticato: quello dei maghi, dei fattucchieri, dei cartomanti. «La bussola è solo Dio», ha detto il Papa. L´anatema non riguarda poche persone, magari sopravvissute da un passato lontano. Chi studia il fenomeno della magia e dell´astrologia - come fa l´Osservatorio antiplagio aperto a Cagliari 16 anni fa - riesce a dare numeri che fanno impressione, in questa che si credeva un´Italia moderna. Sono 155.000 i maghi e astrologi che lavorano nello Stivale, e vivono soprattutto al Nord (41%), poi al Centro (28%), al Sud (18%) e nelle isole, con il 13%. Questo significa che sarà difficile trovare un paese o anche un solo quartiere di grande città senza un mago. Con lo stesso Osservatorio, si scopre che gli italiani che vanno a cercare la magia sono una massa superiore a quella di qualsiasi partito o grande associazione: 11 milioni, con leggera maggioranza di donne. Il professor Mario Morcellini, preside della facoltà di Comunicazione alla Sapienza di Roma, non è affatto stupito da questa fotografia. «In Italia - dice - ci sono tutte le condizioni di clima culturale - in America la chiamerebbero «public ignorance» - che favoriscono l´ascendenza di questi personaggi. Ci sono disagi individuali e collettivi e tante piccole paure di una società che a sua volta sembra produrre tante piccole paure ed emotività, anche grazie ai media inzuppati di cronaca nera. Quella che porta ai maghi è un´uscita laterale che oggi viene culturalmente giustificata». C´è un secondo motivo che dà spinte sempre più forti verso il mondo dell´occulto. « la sfiducia verso la scienza e in generale verso le professioni intellettuali, che è anche il segno più evidente del nostro provincialismo. In questo Paese dove la politica non difende la cultura e la scienza c´è chi sceglie la soluzione abbreviata, la scorciatoia. Rifiuta lo scienziato - anche il medico - e sceglie il mago, che è la soluzione a basso costo, poco impegnativa, facile, risarcitoria». Un fatturato, quello dei maghi e affini, che con i suoi 6 miliardi è quasi una Finanziaria. Si va da loro a cercare affetti (46%), salute (25%), protezione (22%), lavoro (7%). Un mondo che viene da lontano e che resiste ad ogni cambiamento. «Un tempo - dice Marino Niola, docente di Antropologia dei simboli all´università Suor Orsola Benincasa di Napoli - c´erano gli stregoni e i negromanti che facevano magie, fatture, legature. I moderni maghi non fanno solo questo. Si potrebbe dire che offrono "servizi sociosanitari", fai da te, che essenzialmente danno risposte alla solitudine, all´insicurezza, alla fragilità. Non c´è più lo stregone ma lo specialista che senza saperlo dà false risposte a un problema vero. Lo diciamo noi, che le risposte sono false. Ma almeno un effetto placebo debbono averlo, altrimenti la gente non continuerebbe a frequentare certi "studi". E c´è lo specialista che fa tornare il partner, quello che toglie il malocchio, che guarisce la malattia… I confini non sono sempre ben definiti. C´è anche il malato che va dal medico poi dal mago e anche al santuario. La minor presenza di maghi al Sud non mi stupisce. Nel meridione molto spesso c´è già una religione vicina alla magia. Ormai i Santi specialisti (San Biagio per il mal di gola, Sant´Aspreno per il mal di testa, la Bayer ha scelto lui per dare il nome all´aspirina) non esistono più, ma ci sono i santuari che hanno una funzione di medicina generale. I maghi hanno avuto la capacità di cambiare: ora si presentano come psicologi, confessori, terapeuti della coppia… Alla fine quasi si dimenticano di predire il futuro. Riescono comunque a differenziare l´offerta, e questa capacità è tipica di un mercato fiorente». Alfio Caudullo, in arte mago Antheus, difende la categoria. «Il mago è colui che ti può indicare la strada per uscire dalla depressione, che ti aiuta nei momenti duri, che ti dà una speranza… Le parole del Papa forse ci danneggiano, ma il danno pesante ce l´ha fatto Wanna Marchi. Quella donna ci ha distrutto. Con le sue truffe ha creato diffidenza, ha seminato paura. Adesso chi va dal mago teme di cadere in una trappola. Solo i più bravi - e fra questi ci sono io - riescono a resistere in questa crisi». Secondo Giovanni Panunzio, che guida l´Osservatorio Antiplagio, la magia non è in crisi ma solo più nascosta. «Stanno cambiando le forme di pubblicità perché ci sono state sentenze contro i messaggi ingannevoli. Ma funziona ancora benissimo il passa parola. Noi riceviamo almeno tre segnalazioni di truffe al giorno, mille all´anno. E sappiamo che solo 4 cittadini su cento, quando scoprono di essere stati truffati, sporgono querela». Mica semplice, secondo Antheus, la vita del moderno Merlino. «Una volta avevo lo studio centrale a Macerata e studi in affitto in tante altre città. Quando aprivi la porta al mattino c´era già la fila. Venti, trenta persone al giorno. Centomila lire a testa, gli affari andavano bene. Adesso ho tenuto lo studio di Macerata ma per il resto mi appoggio ad alberghi, bar o studi di colleghi: i soldi per pagare tanti affitti non ci sono più. Se trovi due o tre clienti in un giorno, va già bene. Io continuo a lavorare perché uso la magia ma anche la testa. Se guadagno, metto da parte per i tempi duri». Nel suo sito promette «filtri d´amore per fare tornare la persona amata» e talismani che allontanano il malocchio e riaccendono la passione amorosa. Promesse anche «grandi vincite al gioco» e «interpretazione dei sogni». «Io sono un conduttore di buona sorte». Per un consulto di venti minuti, 50 euro. «Con ricevuta», dice. Su un solo punto Giovanni Panunzio, fondatore dell´Osservatorio Antiplagio, è d´accordo con il mago Antheus ed i suoi confratelli. «La crisi economica - dice - fa lievitare il numero dei clienti dei maghi. La crisi fa aumentare la solitudine e la solitudine porta alla disperazione. E allora cerchi uno scoglio qualsiasi per non affogare». Quasi sedici anni di battaglie contro la superstizione e soprattutto contro chi la trasforma in denaro contante. «C´è poco da fare, i maghi e i ciarlatani, con il loro fatturato miliardario, sono una vera potenza. Ma noi abbiamo attaccato anche chi a parole combatte questi fenomeni e poi prende soldi con le inserzioni pubblicitarie di queste persone». La pubblicità dei maghi nelle tv e sui giornali è diminuita perché «in tanti si sono spaventati dopo che l´Antitrust, guidato da Amato, fra il 1995 ed il 1997 ha pubblicato un centinaio di sentenze contro le pubblicità ingannevoli. Ma i maghi sono davvero maghi, quando si tratta di inventare nuovi ruoli. Hanno scoperto, ad esempio, che in un Paese dove si giocano 50 miliardi in lotterie, Superenalotto e Gratta e vinci, un buon mestiere è quello di offrire, naturalmente dietro compenso, i «numeri vincenti». Maghi e veggenti sono diventati anche esperti di salute, per «curare» le malattie che più spaventano. Sono diventati bravi in informatica e telematica. una categoria che si aggiorna più di altre ma ha anche una grande fortuna: la materia prima resta sempre la debolezza umana. E le vittime si offrono spontaneamente, sempre più numerose». Anche se leggermente ridotta, la pubblicità dell´occulto invade la Rete. Il Mago Letterius («ha studiato a Nazareth in Terra santa») dice ad esempio che «le rituologie di attrazione consentono l´avvicinamento di coppie in crisi o addirittura separate da tanto tempo». Quasi tutti i maghi sono pronti alla trasferta, «per portare la mia energia a casa tua». Chi non vuole muoversi, può telefonare. Un numero di rete fissa, bolognese, serve a trovare una «chiromante infallibile». «Per accesso al servizio, 15 minuti, 30 euro; 30 minuti, 50 euro; 70 minuti, 100 euro». Accettate tutte le carte di credito. C´è pure l´offerta per acquistare «Divina Gold», un programma di computer «che ti guida passo passo nell´interpretazione delle carte dei tarocchi». Fino al 10 gennaio, euro 89 e non 149. Invenzioni a non finire. Mago Merlino, al confronto, era un dilettante. Jenner Meletti New York, 40 dollari per farsi predire "il solito tran-tran" Sarà uno di quegli anni in cui riuscirò a fare tutte le cose che mi sono prefissa e in cui ogni mia ambizione andrà delusa. In cui la mia vita affettiva "sboccerà come un fiore" ma sarà in grave pericolo. Sarà un anno di eventi terribili, in cui non accadrà nulla. Non me lo sono inventata io: me lo hanno detto gli esperti. Un anno nuovo dovrebbe essere l´occasione per fare bilanci, il momento per pensare a ciò che è accaduto e a ciò che ci attende. per questo che sul finire del 2009 ho fatto un giro dei veggenti di New York per chiedergli che cosa mi avrebbe riservato il 2010. In un edificio di Jackson Heights, nel Queens, ho incontrato Bhima Subhash. Basandosi sulla mia data di nascita, Subhash mi ha dato qualche consiglio per il nuovo anno, raccomandandomi di sviluppare le mie doti di oratrice, di allontanare ogni manufatto religioso dall´angolo sud-occidentale della mia camera da letto e di permettere a mio padre di regalarmi un anello. «Puoi fare grandi cose - ha detto - ma ho qualche timore per il tuo matrimonio. Il punto è che nella tua camera da letto non c´è abbastanza verde né rosso». Non riuscivo a dare un senso a tutte quelle indicazioni. Come sarebbe stato per me il 2010?, gli ho chiesto. «Un normale tran tran, nulla di speciale», ha replicato lui festoso. E la mia vita lavorativa? «Un normale tran tran», ha risposto. «Nulla di speciale». E a casa? «Normale, come sempre, niente di speciale». Ha poi incassato i miei quaranta dollari, prima di iniziare a prepararsi per il cliente successivo. Perché paghiamo degli sconosciuti chiedendogli di emettere sulla nostra vita un verdetto che non saremmo disposti ad ascoltare nemmeno da un amico? A spingerci, in alcuni casi, è anche l´assenza di reciprocità: con un veggente non occorre fingerci interessati alla sua vita quanto lui deve fingersi interessato alla nostra. E possiamo parlare a piacimento dei fatti nostri, prima che lui ci riproponga le nostre stesse confessioni spacciandocele come deduzioni personali. Angela, una "consulente chiromante", mi ha accolta in una stanza sulla Quarantottesima dove, circondata da cristalli e con indosso un accappatoio rosa, ha iniziato a snocciolare affermazioni. La mia infanzia, ha detto, è stata triste e traumatica; su una scala da uno a dieci il mio livello di energia è pari a quattro, ma la mia aura è forte. E sono circondata da bambini. La tiritera di Angela era così lontana dalla mia vita da risultare per lo più noiosa. La chiromante mi ha dato anche dei consigli, come quello di non raccontare a nessuno i fatti miei, seguire da vicino una certa bega legale che sta per cadermi tra capo e collo, e acquistare quattro pietre per stimolare i chakra, provvidenzialmente in vendita proprio lì, in quella camera senza finestre, al costo di 25 dollari l´una. Non è difficile trovare veggenti la cui parcella sfiora o supera i trecento dollari. Anastasia Toom di dollari ne ha voluti centotrenta, prima di iniziare un colloquio telefonico inaugurato con l´invocazione di spiriti sacri e spiriti creativi. «Il futuro non è scolpito nella roccia, per nessuno», ha detto. Sarebbe spettato a me decidere del mio futuro, e realizzarlo. «Più il tuo desiderio è sincero, chiaro e definito, e maggiori sono le probabilità che tu riesca a realizzarlo in un futuro non troppo lontano». I suoi consigli avrebbero potuto essere pronunciati da un consulente del lavoro. In un certo senso, però, è proprio questo il messaggio più rassicurante che una chiromante possa offrire: il nostro destino non è scritto nelle stelle, ma sta nelle nostre mani. Mi sono recata poi allo Psychic Temple, qui una donna ha profferito una serie di osservazioni che sembravano confezionate per far presa sull´insicurezza del prossimo. Sei una brava persona, mi ha detto (è proprio così). Fai del bene agli altri, ma loro si approfittano di te (già, infatti). Parlano di te alle tue spalle (me lo ero immaginato!). Infine, ha azzardato un´ipotesi audace: avevo forse perso qualcuno, o qualcosa? « un po´ vago, non crede?», le ho chiesto. Allora, da dietro la tenda, è emersa la voce di un uomo: «Amy, restituisci i soldi alla signora e lasciala andare». Perché avrei dovuto andarmene? «Non mi fido di te», ha aggiunto la voce. «Proprio come tu non ti fidi di me». Fuori di me, ho raggiunto la metropolitana. Non erano in grado di tollerare nemmeno un minimo di scetticismo? Impostori! D´altro lato, la persona che si nascondeva dietro la tenda - chiunque fosse - aveva intuito che per me le previsioni offerte dallo Psychic Temple al costo di sessanta dollari non erano che una ridicola beffa. Forse, avevo finalmente trovato un vero veggente. Ariel Kraminer (Copyright New York Times-La Repubblica, traduzione di Marzia Porta)