Luca Mercalli, La Stampa 5/1/2010, 5 gennaio 2010
Un nemico più insidioso della neve Basta un velo di ghiaccio misto a neve asciutta e polverosa, come quella caduta ieri sul Piemonte, a rendere pericolosa una strada: un sottile strato difficile da rimuovere con le lame degli spazzaneve e che, si compatta al passaggio dei veicoli creando velocemente un’insidiosa patina ghiacciata
Un nemico più insidioso della neve Basta un velo di ghiaccio misto a neve asciutta e polverosa, come quella caduta ieri sul Piemonte, a rendere pericolosa una strada: un sottile strato difficile da rimuovere con le lame degli spazzaneve e che, si compatta al passaggio dei veicoli creando velocemente un’insidiosa patina ghiacciata. A causare l’incidente mortale avvenuto ieri sull’autostrada nei pressi di Ovada infatti non è stato solo il temibile «gelicidio» - fenomeno particolarmente pericoloso per chi si mette in viaggio e piuttosto frequente d’inverno nei tratti appenninici - ma anche una normale placca di ghiaccio formatasi dopo la modesta nevicata mattutina a meno 2 gradi. Il gelicidio è un evento meteorologico importante da conoscere quando si affrontano le strade in condizioni invernali. Detto anche «pioggia congelantesi», «vetrone» o «verde-ghiaccio» nelle zone dell’Appennino Tosco-Emiliano dove è più frequente, si forma quando dopo un periodo di forte gelo giunge improvvisamente aria più temperata dal Mediterraneo: mentre in pianura e nei fondovalle rimangono sacche di aria fredda che le correnti marittime faticano a rimuovere, più in quota l’atmosfera si intiepidisce e dalle nubi cade la pioggia, ma le gocce toccando terra trovano temperature ancora sotto zero e congelano immediatamente rivestendo l’asfalto e ogni altra superficie di ghiaccio vitreo. Lo scorso 22 dicembre un gelicidio esteso e duraturo come non si vedeva da anni ha paralizzato traffico e pedoni in città come Genova, Milano e Modena, mentre sull’Appennino alessandrino gli alberi si spezzavano sotto il peso di manicotti di ghiaccio spessi anche cinque centimetri. Si tratta in genere di situazioni prevedibili e risolvibili, almeno nei casi meno critici, con un adeguato impiego dei mezzi spargisale, tuttavia le possibilità di accorgersi in tempo del fenomeno mentre si è al volante sono poche, e proprio questo rende tale circostanza estremamente rischiosa: il ghiaccio si forma in fretta, di solito è trasparente e non si vede. Ecco che forse, al confronto, una nevicata da mezzo metro appare in realtà meno insidiosa, purché armati di catene, pneumatici da neve e una buona dose di pazienza… Psicologicamente si è più propensi all’attenzione mentre si viaggia e, se gli spazzaneve lavorano a dovere, dopo qualche ora la situazione torna in genere alla normalità. Nei prossimi giorni la pioggia congelantesi non minaccerà più il rientro dalle vacanze natalizie, tuttavia le temperature resteranno a lungo sotto zero e il ghiaccio formatosi nelle ultime ore sulle strade non se ne andrà facilmente.