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 2010  gennaio 04 Lunedì calendario

Grande Giorgio, la seguente intervista a Langone è stata pubblicata su Libertà di ieri, lunedì 4/01

Grande Giorgio, la seguente intervista a Langone è stata pubblicata su Libertà di ieri, lunedì 4/01. Colgo l’occasio per farti i più mirabolanti straauguri per un 2010 più che discreto (vista la crisi). Ciao e famme lavorà.G. Camillo Langone è scrittore e giornalista, e più volte mostra un talento notevole anche come polemista, mettendo a frutto la sua personalissima vocazione al frammento, all’aforisma e in genere all’apodittico sferzante. Da qualche tempo è diventato responsabile della gloriosa editrice Vallecchi di Firenze, e proprio per i tipi di questa storica casa ha da pochissimo pubblicato un libro che sta già facendo parlare di sè; anche perché in pochi casi come questo si può dire che ha un titolo che è tutto un programma (nel vero senso del termine): si intitola infatti "Manifesto della destra divina". Ne parliamo con l’autore. D: Quando si scrive un libro generalmente lo si fa per soddisfare un bisogno, per cui: che bisogno c’era, di questo manifesto? R: Sono un uomo d’ordine quindi ho scritto il Manifesto per fare ordine nelle idee che mi circondano. Tutto parte da questo mio bisogno personalissimo e quasi fisico di nettezza mentale: mi ero stufato di vedere presunti cattolici (penso a Formigoni) innalzare grattacieli degni di Babele senza che nessuno obiettasse dal punto di vista religioso prima ancora che da quello urbanistico, o presunti conservatori (penso a tantissima gente che conosco) dire ”gay” al posto di omosessuale o ”Croazia” al posto di Dalmazia. Mi ha fatto molto piacere scoprire che questo mio bisogno è condiviso da altre persone: parecchie altre persone, a giudicare dal numero di ristampe. D: Considerando la natura risorgimentale e in definitiva giacobina per almeno il novanta per cento di quello che era il vecchio Movimento sociale italiano, possiamo chiederci se in Italia sia mai esistita una vera destra tradizionale e controrivoluzionaria, quindi te lo chiedo: è mai esistita in Italia? R: Io non ho mai fatto parte del Movimento sociale né di Alleanza nazionale. I neo-fascisti e i post-fascisti erano in vario modo collegati al fascismo, un’ideologia politica che, analizzata freddamente, può essere ascritta tanto alla destra quanto alla sinistra. La ”vera destra tradizionale e controrivoluzionaria”, come la chiami tu, certo che è esistita, ma non va cercata nei partiti bensì in due artisti, in due grandi artisti italiani: Guareschi e Pasolini. D: Quante destre vedi intorno a te, e come giudichi quelle che non rientrano in quella divina? R: Se parliamo di politica (ma è proprio necessario? io preferisco la letteratura) la destra visibile è in buona parte profana: profani sono molti berlusconiani, profanissimi sono tutti i finiani. Nel Pdl ma anche nell’Udc non mancano persone, spesso provenienti da Comunione e Liberazione o da Alleanza Cattolica, che conferiscono a Dio e non soltanto a Cesare, ma lo fanno a titolo personale e a proprio rischio e pericolo. Poi c’è la Lega, l’unico partito con elementi sacri intrinseci, innanzitutto il suolo. Non che i leghisti mi entusiasmino tutti (il culto del suolo può essere anche pagano) però non sono mai nichilisti e questo è già molto. D: Può esistere anche una sinistra divina, o trattasi di contraddizione nei termini? R: Non può esistere, lo dice anche la Bibbia e infatti all’inizio del Manifesto ho inserito un formidabile versetto dell’Ecclesiaste: ”La mente del sapiente si dirige a destra e quello dello stolto a sinistra”. Purtroppo le cose non sono più così semplici perché nella pratica cinica e trasformistica della politica italiana i due termini, destra e sinistra, hanno preso accezioni intrecciate e confuse. Per capirci: io piuttosto che una destra ateistica voterei una sinistra agnostica: fra Bersani e Fini voterei Bersani. D: Il rev Gianni Baget Bozzo lamentava la particolarità della situazione italiana, in cui, diceva, la maggioranza dei fedeli era tradizionalmente collocata a destra, e la maggior parte del clero patologicamente spostata a sinistra. Vorrei un tuo parere sulla questione. R: Non vorrei che il mio amato Baget Bozzo, che Dio l’abbia in gloria, avesse sbagliato per ottimismo: probabilmente i cattolici praticanti sono in maggioranza elettori del centro-destra ma questo non vuol dire che siano davvero di destra come intendo io. C’è un vasto cattolicesimo chitarristico che non crede davvero nel peccato originale, che addebita le colpe alla società e non al singolo uomo, che pensa insieme a Rousseau che i bambini e i selvaggi siano buoni. D: Per chi ancora non ha letto il tuo libro: quali sono in tutte le discipline (quindi non solo politica, ma pure in arte letteratura ecc) i numi tutelari della destra divina che tu propugni? R: Pasolini aleggia su tutto il libro, fin dal titolo e sottotitolo (entrambi presi da ”Saluto e augurio”, la poesia-testamento in cui poco prima di morire dichiara per la prima volta esplicitamente, dopo una vita di ambiguità, di appartenere alla destra divina). Ma è troppo facile citare i morti quindi preferisco citare i vivi: il cardinale della destra divina è Giacomo Biffi, il cantante è Giovanni Lindo Ferretti, il poeta è Les Murray, l’urbanista è Nikos Salingaros, il filosofo è Roger Scruton, il regista è Mel Gibson, l’attore è Clint Eastwood.