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 2010  gennaio 05 Martedì calendario

Jana Rawlinson, l’atleta che si è fatta togliere le protesi al seno (riassunto di 3 articoli) - L’atleta australiana Jana Rawlinson si è fatta togliere le protesi al silicone per poter essere più veloce in vista delle Olimpiadi del 2012

Jana Rawlinson, l’atleta che si è fatta togliere le protesi al seno (riassunto di 3 articoli) - L’atleta australiana Jana Rawlinson si è fatta togliere le protesi al silicone per poter essere più veloce in vista delle Olimpiadi del 2012. Due volte campionessa mondiale dei 400 ostacoli (a Parigi 2003 e a Osaka 2007), ventisette anni, in procinto di risposarsi con l’ex marito atleta Chris Rawlison e madre di un bambino di tre anni, 181 centimetri di altezza, si era fatta aumentare il seno ad una quarta misura 14 mesi fa, spendendo 13.000 dollari australiani (circa 8.000 euro). «Mi guardavo allo specchio e vedevo una donna con braccia muscolose, spalle larghe e piedi robusti. Tutto importante per correre veloce, ma non avevo la sensazione di essere una donna attraente. Non volevo essere come quelle campionesse olimpiche che sembrano uomini». Poi, però, si è pentita: «Mi piaceva essere più donna, ma sono anche abbastanza matura per conoscermi e per essere onesta: sentivo che tradivo il mio paese per vanità, e io non voglio ridurre le possibilità dell´Australia di vincere una medaglia ai Giochi di Londra, per il 2012 voglio essere in buona forma, e così ho deciso di togliere le protesi». Alcune sue colleghe non sono d’accordo con la sua scelta, come la sprinter Melinda Gainsford-Taylor: «Il nuovo seno era assolutamente fantastico e più che un ostacolo rappresentava un vantaggio. Credo che l’abbia aiutata in almeno un paio di occasioni a vincere, quando le gare sono finite al foto-finish».  sempre stato controverso il rapporto delle atlete con le proprie curve. L´ex ct del nuoto Castagnetti per scherzo rimproverava a Federica Pellegrini di avere troppo seno: «Vinceresti di più senza». Mentre la sua rivale Laure Manaudou, appena lasciato il nuoto, si è rifatta il seno. Ida Nicolini, allenatrice di atletica: «Solo una quinta misura potrebbe essere d´impaccio nel passare le barriere. Chi corre fa ampio uso delle braccia e può essere che la Pittman sia disturbata proprio in quella fase dell´azione». Le ginnaste sono scriccioli, e solitamente portano la prima. A volte si ritoccano chirurgicamente a fine carriera, come la rumena Nadia Comaneci, primo 10 nella storia della ginnastica. Vanno orgogliose delle proprie curve la tennista statunitense Serena Williams, quinta misura, e le azzurre della pallavolo femminile. Ha fatto scandalo il seno di Paola Pezzo, campionessa di mountain-bike, ai Giochi di Atlanta nel 1996. Il petto fa vincere al fotofinish. Ondina Valla, che nel ´36 a Berlino nei 100 ostacoli è stata la prima e unica medaglia femminile dello sprint azzurro, si buttò sul filo insieme ad altre tre concorrenti e i giudici ci misero 30 minuti per decidere di darle l´oro. Le altre tre furono accreditate del suo stesso tempo, 11´´7. Ma Claudia Testoni, quarta, la rimproverò: «Hai vinto solo perché hai più petto».