Marco Mobili, Giovanni Parente, Il Sole-24 Ore 4/1/2010;, 4 gennaio 2010
AL CASIN ESCE IL ROSSO
Il nuovo anno potrebbe essere l’occasione per fugare molti dubbi. I casinò sono davanti a un crocevia. In sostanza si dovrà decidere se e come dovranno diventare " grandi". Un esame di maturità su cui, nella fase attuale, incidono più di tutte due variabili.
Da un lato, la concorrenza capillare e agguerrita delle new slot.
Ci si trova di fatto davanti a tante mini-sale da gioco presenti in Italia che puntano ovviamente su una delle maggiori attrattive dei casinò. Con una facilità di raggiungimento e di accesso al gioco senza eguali: ormai è sufficiente voltare l’angolo.
Dall’altro lato, poi, c’è la spinta che si vorrebbe imprimere con la creazione di case da gioco negli alberghi a cinque stelle. Un progetto caro al ministro per il Turismo, Maria Vittoria Brambilla, e di cui si è già discusso anche in Consiglio dei ministri. L’idea, come ribadito anche pochi giorni addietro, è di rimettere mano nel ddl di rilancio del turismo anche a una riorganizzazione sul profilo normativo. Perché, oltre alle nuove aperture, l’intenzione è quella di consentire la riapertura di strutture che hanno chiuso i battenti negli anni passati.
Intanto,secondo l’agenzia specializzata Agicos, le stime parlano di un bilancio di fine anno con il segno meno rispetto al 2008. Gli introiti lordi 2009 dovrebbero, infatti, aggirarsi sui 460 milioni di euro a fronte dei 531,2 dei dodici mesi precedenti (-13,2%). Una perdita che, come rileva sempre Agicos, rispecchia le aspettative dei casinò italiani, che hanno dovuto fronteggiare la congiuntura economica negativa e la concorrenza oltre che degli altri giochi anche delle vicine case da gioco estere. Mentre è più marcata la contrazione sul 2007, che aveva fatto registrare il miglior risultato dell’ultimo quinquennio (557,3 milioni).