Giornali vari, 2 novembre 2009
Anno VI - Duecentonovantacinquesima settimanaDal 26 ottobre al 2 novembre 2009Possiamo riassumere quello che è successo la scorsa settimana con una lista, in ordine alfabetico, di persone scomparse
Anno VI - Duecentonovantacinquesima settimana
Dal 26 ottobre al 2 novembre 2009
Possiamo riassumere quello che è successo la scorsa settimana con una lista, in ordine alfabetico, di persone scomparse.
• Bacioterracino Mariano. Rapinatore, 53 anni. Ucciso all’improvviso da un uomo in jeans, sneakers e berretto con visiera, sbucato dall’interno dell’Antica Caffetteria dei Vergini. Bacioterracino si stava fumando una sigaretta, in strada, appoggiato allo stipite del locale. Il suo killer gli ha piazzato una pistola al fianco e ha esploso un primo colpo. S’è poi inginocchiato accanto al corpo bocconi e ha sparato alla testa. Erano le quattro del pomeriggio dello scorso 11 maggio, a Napoli, rione Sanità. Un delitto qualunque, trasformato ora in qualcosa d’altro: i magistrati, non riuscendo a trovare l’assassino, hanno reso pubblico il film dell’agguato, registrato da una telecamera piazzata di fronte al locale. Enorme impressione, per l’arrivo di una morte improvvisa, per la freddezza del killer, per la comprensibile viltà di passanti e avventori (il venditore di sigarette di contrabbando che subito smonta il baracchino e si allontana, un padre di famiglia con bambina che esce dal negozio impugnando un gelato e si dilegua voltando il capo dall’altra parte, la donna che scavalca il corpo, poi torna indietro, afferra Bacioterracino ormai morto per la collottola e lo fissa, intanto la chiazza di sangue s’allarga sul marciapiede). Gli inquirenti hanno adesso identificato il killer, che è però irreperible e sarà probabilmente eliminato prima che possa confessare o collaborare. Il ministro dell’Interno, Marroni, ha criticato l’idea di pubblicare il video. «Bastava un fotogramma».
• Blefari Melazzi Diana. Brigatista, 42 anni. S’è impiccata in cella a Rebibbia domenica sera. Pochi giorni prima la Cassazione le aveva confermato l’ergastolo per essere stata la basista dell’assassinio di Marco Biagi (19 marzo 2002), da lei pedinato in bicicletta. Aveva avuto nove anni per l’omicidio D’Antona (20 maggio 1999).
• Cafasso Gianguarino. Spacciatore, pappone, confidente dei carabinieri, 36 anni. Morto d’infarto in un motel sulla Salaria, a Roma, lo scorso 12 settembre. Considerato figura irrilevante all’inizio delle indagini sul caso Marrazzo, sta diventando sempre più importante nel corso dell’inchiesta. stato lui ad avere la pensata del video col trans, a portare i carabinieri nell’appartamento di via Gradoli, a girare per un mese tra Oggi, Libero, Il Giornale, Chi in cerca di un acquirente del filmato. Era partito con una richiesta di centomila euro, il che ha fatto pensare agli inquirenti che alle spalle potesse avere qualcun altro. Le due croniste di Libero, Brunella Bolloli e Fabiana Ferri, lo hanno descritto come «un bestione con gli occhi gonfi, i tatuaggi, una macchina scassata e una fasciatura in testa». stato lui a parlare di altri due uomini politici coinvolti in amori con i trans, uno dei quali soprannominato ”chiappe d’oro”. Morto Cafasso, i carabinieri hanno pensato di far da sé. Marrazzo intanto s’è dimesso da presidente della Regione Lazio. Correranno alle elezioni Renata Polverini per il centro-destra e forse Emma Bonino per il centro-sinistra.
• Cucchi Stefano. Geometra, 31 anni. La notte tra il 15 e il 16 ottobre i carabinieri lo intercettano al Parco degli Acquedotti, periferia di Roma. Sta guidando in parallelo con un suo amico, i due a bordo di due macchine diverse, una cosa un po’ pericolosa anche se è l’una passata. Fermati, addosso a Cucchi trovano 20 grammi di hascisc ben confezionato, due grammi di coca, quattro pasticche di ecstasy. Troppo. Lo portano alla stazione CC Casilina, lo chiudono in cella e il giorno dopo all’una lo mettono davanti al giudice Maria Inzitari, a cui pare che Stefano non stia bene. Il magistrato ordina una visita medica e rinvia il processo al 13 novembre. Cucchi viene riportato in carcere, poi, siccome sta male, all’ospedale Fatebenefratelli, quindi di nuovo in carcere, infine all’ospedale Pertini, sulla Casilina, dove muore all’alba di venerdì 22 ottobre. Ai familiari, a cui è stato impedito di parlare sia con i medici sia con Stefano, viene riconsegnata una salma martoriata: profonde ecchimosi alla schiena in corrispondenza di tre vertebre fratturate (tra cui il coccige), la mandibola fatta a pezzi, un occhio schiacciato nell’orbita con vasti ematomi alle palpebre, segni di violenza di varia intensità diffusi in altre parti del corpo. Chi ha ridotto Stefano in quello stato? I carabinieri (che negano), le guardie carcerarie (che negano), i medici (che negano)? L’inchiesta è in corso.
• D’Auria Emiliana. Scolara, 11 anni. Una bambina di Pompei, apparentemente sana, che non si sente bene il mercoledì, migliora un po’ dopo le prime cure prescritte dal pediatra per l’influenza, ma la sera di quello stesso mercoledì cade in deliquio, non si riprende, la portano di corsa a Scafati dove la rianimano, quindi la trasferiscono a sirene spiegate a Napoli. Durante il tragitto non riesce a respirare, la attaccano a una macchina, ma ormai è tardi. Nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre, pochi minuti prima delle 4, spira. Una prima analisi fa capire che, all’insaputa di tutti, si tratta di una cardiopatica. Una seconda analisi rivela che ha contratto il virus dell’influenza cosiddetta suina, l’A/H1N1. Il virus si sta diffondendo, le scuole primarie sono semivuote, eppure i medici rassicurano tutti: l’influenza è blanda, meno pericolosa della normale che fa sette morti ogni diecimila infettati (mentre scriviamo, i morti italiani della suina sono 13 su 200 mila contagiati), chi soccombe è quasi sempre perché aveva altre patologie, bisogna però stare attenti ai piccoli, del tutto inermi perché mai infettati in precedenza e quindi non rafforzati dagli anticorpi suscitati dai precedenti attacchi. In America, i bambini morti sono il doppio della scorsa primavera (8 contro 4 per mille degli ammalati).
• Merini Alda. Poetessa, 78 anni. Morta domenica pomeriggio di un cancro alle ossa, in Milano, ospedale San Paolo. Il Corriere l’ha ricordata pubblicando, tra l’altro, dei versi inediti: «[…] Il figlio di Dio sta per arrivare/egli ha calmato i dolori del parto/ha negato l’Annunciazione/e si è incarnato nella forza del suo scudisico./Egli verrà a sposarti/accompagnato da angeli». Molti anni in manicomio, tormentata dagli elettroshock. Lussuriosa, perennemente fuori di sé. Paolo Di Stefano: «Ha vissuto una vita elevata alla seconda, alla terza, alla quarta: perché la sua mente moltiplicava, ingigantiva, deformava. In ciò che agli altri sarebbe sembrato unico e normale vedeva minacce, incursioni, violenze, pedinamenti». Meravigliose passioni con Manganelli, Quasimodo ecc.
Mills La Corte d’Appello ha confermato la condanna a quattro anni e mezzo di David Mills, l’avvocato inglese creatore delle società off shore della Fininvest, corrotto con 600 mila dollari per testimoniare a favore di Berlusconi nel procedimento riguardante un finanziamento illecito di 10 miliardi a Bettino Craxi e una tangente passata alla Guardia di Finanza. L’avvocato è ricorso in Cassazione. La posizione di Berlusconi, stralciata da questo procedimento grazie alla legge Alfano ora decaduta, sarà esaminata in un altro processo la cui prima seduta è in calendario per il prossimo 27 novembre. Berlusconi ha già annunciato che, in caso di condanna, non si dimetterà. Resta l’incognita che alla condanna per corruzione si accompagni anche l’interdizione dai pubblici uffici.