Marco Mobili, Giovanni Parente, Il Sole-24 Ore 4/1/2010;, 4 gennaio 2010
UN ANNO DI GIOCHI VALE DUE SCUDI FISCALI
Hanno quasi doppiato l’incasso dello scudo fiscale: 4,9 miliardi di gettito dal rientro dei capitali; 8,9 la stima del gettito per l’erario. Hanno convinto gli italiani a spendere in 12 mesi quasi il doppio della manovra triennale del 2008: 30 miliardi in tre anni previsti dal Dl 112/08; 53,4 i miliardi spesi nell’ultimo anno in new slot, scommesse, gratta e vinci e superenalotto. Hanno contribuito sempre più alla copertura di nuove spese, pianificate o impreviste come quelle da calamità naturali.Per l’Abruzzo erano attesi dai giochi 500 milioni, a novembre 2009 ne sono stati già incassati 600.
Sono anche questi i numeri che caratterizzano il mercato dei giochi, che è sempre più una gallina dalle uova d’oro. A cui i governi degli ultimi anni hanno chiesto di assicurare rilevanti entrate erariali per soddisfare esigenze di finanziamento delle strutture pubbliche: dalla sanità ai servizi, dalla scuola ai beni culturali. Già l’ultimo esecutivo Prodi puntò forte sui giochi, ipotizzando maggiori entrate per 2 miliardi di euro in tre anni, con il rilancio del lotto e con la realizzazione di una nuova rete delle scommesse sportive. Subito dopo, con la nuova legislatura e il cambio di maggioranza, i giochi sono rimasti al centro delle "coperture", come per esempio con la rimodulazione del prelievo erariale unico (Preu) sulle new slot destinato a garantire 255 milioni in tre anni per le spese previste dal decreto anticrisi di fine 2008. O ancora subito dopo, quando con la Comunitaria 2008, il Coni e l’Unire si sono assicurati 600 milioni nel triennio grazie a nuovi giochi e scommesse ippiche. Per chiudere con l’Abruzzo, dove sono già arrivati per la ricostruzione 600 milioni di euro: un importo superiore ai 500 milioni stimati dal Dl 39/09 con il lancio sul mercato di gratta e vinci dedicati all’Aquila, il poker online di seconda generazione enuove modalità di gioco a totalizzatore come il Win for life o altre modalità come il 10eLotto.
Risultati che respingono al mittente le perplessità sollevate puntualmente dalla magistratura contabile, che nelle sue ricognizioni quadrimestrali sulle leggi di spesa e relative coperture sottolinea l’alea legata ai consumi degli italiani sui giochi. Se si guarda alla progressione della raccolta dal 2003 a oggi, la propensione alle puntate dei giocatori italiani ha fatto registrare un aumento del 245 per cento. Tradotto in gettito per l’erario, le entrate nello stesso periodo sono aumentate del 154 per cento.
Una corsa inarrestabile, confermata anche negli ultimi dodici mesi: +12,3% nella raccolta stimata a fine anno, oltre quota 53 miliardi, e +14,9%, sempre rispetto al 2008, nel gettito per l’erario. Una spinta ulteriore è venuta dal decollo degli skill games ( in cui il poker online ha la parte del leone) che dopo il debutto a settembre 2008 hanno già raggiunto quota 2,3 miliardi di puntate.
L’azionista di maggioranza con il 46% nel settore dei giochi è rappresentato dalle new slot, che da sole hanno raccolto 24,8 miliardi di euro (+14,4% sul 2008). A seguire i gratta e vinci: 9,3 miliardi con una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente.
Il 2009 sarà ricordato anche come l’anno dei jackpot stellari da oltre 100 milioni: il superenalotto, grazie alla caccia alla sestina vincente, ha totalizzato incassi per 3,3 miliardi, assicurando allo stato entrate per 1,66 miliardi.
Anche gli ultimi arrivi di fine stagione sembrano cavalcare l’onda: il Win for life, promettendo una rendita ventennale, ha conquistato le simpatie degli italiani per 436 milioni di euro in pochi mesi. Non da meno il nuovo 10eLotto, che ha contribuito all’incasso del lotto per 400 milioni dal 10 giugno a fine anno.
A segnare il passo sono solo i giochi più tradizionali come il totocalcio e simili, che hanno perso il 19%, sostituiti sul mercato dalle scommesse sportive, arrivate a quota 4 miliardi.