Annachiara Sacchi, Corriere della Sera 31/12/2009, 31 dicembre 2009
Dopo 25 anni è arrivata la sentenza definitiva sulla causa di riconoscimento di paternità mossa da Philip Hayden a Mike Bongiorno
Dopo 25 anni è arrivata la sentenza definitiva sulla causa di riconoscimento di paternità mossa da Philip Hayden a Mike Bongiorno. Tutto cominciò nel 1984, dice l’avvocato Mino Auletta: «Dopo una serie di azioni di disturbo, compresi alcuni appostamenti, Hayden avviò le procedure per il riconoscimento di paternità naturale». Nel 1952 Mike Bongiorno conobbe a Roma la vicina di casa Ruth Hayden, inglesina di 22 anni. Tra i due, reduci da matrimoni falliti, pare fosse scoppiato l’amore. Nel ”55 la ragazza rimase incinta e nel 1956 a Londra diede alla luce Philip: capelli biondi, occhi azzurri, una vaga somiglianza con Mike Bongiorno. Dopo quasi trent’anni di silenzio, nel 1984, Philip si fece avanti, contro Bongiorno. L’inglese chiese di poter fare la prova del Dna e il conduttore si dichiarò disponibile a sottoporsi al test. Quando i giudici italiani diedero l’ok al prelievo di sangue, ci fu un colpo di scena: alla prima data stabilita per gli accertamenti, nel novembre 2007, Philip non si presentò, inviando un certificato di indisposizione firmato da un agopunturista portoricano. Seguirono altre improbabili scuse fino all’ultimo appuntamento mancato, nel giugno 2008. Dice l’avvocato di Bongiorno: «A quel punto i giudici di Milano, valutando il comportamento delle parti, hanno deciso: la domanda di Hayden è stata rigettata». Ora la sentenza è definitiva.