Luciano Costantini, Il Messaggero 3/1/2010, 3 gennaio 2010
Riggio: «Se Ryanair lascia l’Italia perderà gli slot» Il presidente dell’Enac: «Vuole tagliare i voli in bassa stagione? Li cederemo ad altre compagnie» ROMA Alle minacce di Michael O’Leary replica con le
Riggio: «Se Ryanair lascia l’Italia perderà gli slot» Il presidente dell’Enac: «Vuole tagliare i voli in bassa stagione? Li cederemo ad altre compagnie» ROMA Alle minacce di Michael O’Leary replica con le...minacce Vito Riggio. Il patron di Ryanair avverte che il 23 gennaio non volerà più sui cieli italiani? Vuol dire che quando e se decidesse di riprendere l’attività, potrebbe trovare un altro vettore al posto suo. Se le parole del presidente dell’Enac (Ente per l’aviazione civile), non sono esattamente queste, il concetto è inequivocabile. Presidente, lei ha definito le minacce di O’Leary una sparata propagandistica... «Lo ribadisco. Dal momento che la legge (possibilità di utilizzare vari documenti di riconoscimento differenti da passaporto e carta d’identità per gli imbarchi; n.d.r.) è del Duemila e quindi era nota quando Ryanair ha cominciato l’attività. Detto questo, la percentuale di coloro che viaggiano senza passaporto o carta di identità è ridicola rispetto al numero di passeggeri dalla low cost irlandese. Ryanair purtroppo ha un sistema informatico che legge solo passaporti e carte di identità». Non è che oggi il problema della sicurezza si è ingigantito e dunque sono necessari maggiori controlli? «La sicurezza qui non c’entra nulla perché le procedure per la sicurezza sono svolte da società specializzate». Se non è un problema di sicurezza allora come spiega le minacce di O’Leary? «Lo scopriremo nei prossimi giorni. Devo essere sincero: la prima considerazione che mi è venuta in mente è che, essendo gennaio, febbraio e marzo mesi morti per il trasporto aereo, ridurre i voli è una possibilità che tutti vorrebbero avere. Solo che quando lo fanno le compagnie italiane esplodono le critiche. Ricordo che Ryanair pratica tariffe molto basse e quindi non le scattano quelle compensative. Ricordo anche che non c’è una sola rotta praticata da Ryanair sulla quale non incassi un contributo a passeggero». A proposito di contributi, qualcuno sostiene che il vettore irlandese non abbia mai pagato un centesimo al fisco italiano. Tanto è vero che sarebbe nel mirino degli 007 della Finanza. «Non lo so, sarebbe grave e clamoroso. Al di là di questo, voglio sottolineare che noi non abbiamo bisogno di compagnie che svolgono il servizio quando sono loro a deciderlo. Chi comincia a operare su una tratta, lo deve fare almeno per una stagione, cioè per 6 mesi. Non è serio staccare i biglietti e poi restituirli. Tanto è vero che abbiamo consigliato ai consumatori una class action». Supponiamo che Ryanair decidesse di sospendere i voli per 3 mesi e riattivarli successivamente, l’Enac cosa farebbe? «Certo non potremmo bloccare la licenza che è concessa dall’autorità irlandese. Ma se la stessa Ryanair se ne va e un’altra compagnia garantisse di svolgere lo stesso servizio, noi glielo concederemmo e O’Leary, al suo ritorno, troverebbe il posto occupato. Gli slot non sono concessi a piacimento, ma solo se vengono utilizzati». Non è, presidente, che dietro lo scontro con il vettore irlandese c’è l’obiettivo di liberare le piste per Alitalia? «E’ paradossale. Sono stato io a chiedere a Ryanair di restare. Anzi ho fatto presente che andar via, avrebbe delle conseguenze. In secondo luogo, non le stiamo rendendo più difficile la normativa. E’ esattamente il contrario».