Anais Ginori, la Repubblica 27/12/2009, 27 dicembre 2009
L’avvocato parigino Pascaline Saint-Arroman Petroff, paladina dell’affidamento congiunto dei bambini in caso di divorzio e fondatrice dell’associazione Sos Papà, per i diritti dei padri, presa in ostaggio per un giorno e mezzo, legata, imbavagliata e poi abbandonata al gelo in un bosco
L’avvocato parigino Pascaline Saint-Arroman Petroff, paladina dell’affidamento congiunto dei bambini in caso di divorzio e fondatrice dell’associazione Sos Papà, per i diritti dei padri, presa in ostaggio per un giorno e mezzo, legata, imbavagliata e poi abbandonata al gelo in un bosco. Era stata contattata per una finta intervista, s’era lasciata convincere a salire in macchina con una sedicente giornalista: fu colpita alla testa e chiusa nel cofano. Trascorse la prima notte nel bagagliaio dell’automobile, il giorno dopo i sequestratori (due donne) le presero soldi e carte di credito con cui andarono a fare spese nei centri commerciali. Ricorda l’avvocato: «Mi insultavano. Ripetevano ”Gli uomini sono tutti delle merde”». Infine, tutta legata, fu scaricata in un bosco isolato dell’Oise, a cinquanta chilometri dalla capitale. Misterioso l’epilogo del sequestro, con la Saint-Arroman Petroff che dice di essersi liberata dalle corde usando i denti. Trovate le due sequestratrici: madre e figlia protagoniste di una causa di separazione in cui l’avvocato aveva difeso il marito accusato, secondo lei «ingiustamente», di violenze sessuali sulla figlia (il giudice aveva riconosciuto l’innocenza e deciso l’affidamento congiunto contro il volere della madre e della ragazza).