S. Sari, Il Giornale 3/1/2010, 3 gennaio 2010
E l’astrologo disse al Re:«Prevedo che morirò tre giorni prima di lei» L’amata di Sua Maestà era morta
E l’astrologo disse al Re:«Prevedo che morirò tre giorni prima di lei» L’amata di Sua Maestà era morta. Il re, sconvolto dal dolore,mandò per tanto a chiamare l’astrologo che aveva predetto la tragedia. Animato da intenzioni omicide, il re disse:«Tu che pretendi d’essere così intelligente e dotto, dimmi, quale sarà la tua sorte?» «Sire», rispose, «prevedo che morirò tre giorni prima di Vostra Maestà». La sua prontezza di spirito gli salvò la vita. Che sia vero o no, questo episodio illustra senz’altro il fatto che nei secoli passati gli astrologi erano presi molto sul serio, anche dai regnanti. Nel XV e nel XVI secolo, l’astrologia raggiunse la sua massima popolarità in Europa. Persino eminenti scienziati ci credevano. La stella nascente dell’astrologia, però, cominciò ben presto a declinare, ubandita dalla crescente autorità del ragionamento scientifico. Nelle università europee fu vietata e al volgere del XX secolo lo storico Bouché-Leclercq dichiarò che l’astrologia occidentale era «scomparsa definitivamente». Mai previsione fu meno accurata... Non solo in questi giorni di fine e inizio anno ma anche negli altri mesi, riviste, programmi televisivi e giornali affermano che l’interesse del pubblico per gli oroscopi è in aumento. Nelle nazioni occidentali la popolarità dell’astrologia è tale che Carl Jung scrisse:«Bussa alle porte delle università da cui badita circa 300 anni fa». Nonostante tutta la loro popolarità, però, le predizioni astrologiche si basano ancora su una premessa piuttosto dubbia: che le posizioni del sole, della luna e dei pianeti al momento della nascita di una persona ne rivelino sia la personalità che il futuro. Le scoperte scientifiche hanno messo seriamente in discussione le ipotesi su cui si basa chi fa le predizioni. Ora si sa che le stelle che sembrano trovarsi in una costellazione non sono veramente in un gruppo. Alcune di esse sono nelle profondità dello spazio, altre sono relativamente vicine. Per ciò le caratteristiche zodiacali delle varie costellazioni sono del tutto immaginarie. Gli astrologi dell’antichità non sapevano dell’esistenza dei pianeti Urano, Nettuno e Plutone, poiché questi pianeti sono stati scoperti solo dopo l’invenzione del telescopio. Com’erano dunque spiegati i loro «influssi» nelle carte astrologiche disegnate secoli prima? La scienza dell’ereditarietà ci dice che i tratti della nostra personalità si formano non alla nascita ma al concepimento, quando uno dei milioni di spermatozoi del padre si unisce alla cellula uovo della madre. Tuttavia l’astrologia determina l’oroscopo di ognuno al momento della nascita, nove mesi dopo. La parte del cielo dove si trovano i percorsi apparenti del sole, della luna e dei pianeti, detta zodiaco, è suddivisa dagli astrologi in 12 parti uguali, ciascuna col segno di una costellazione. In realtà ci sono 14 costellazioni in quella parte del cielo. Non sono tutte della stessa dimensione e fino a un certo punto si sovrappongono l’una all’altra. Perciò le carte disegnate dagli astrologi non somigliano per niente a quello che c’è nei cieli fisici.Oggi il passaggio del sole fra le costellazioni, per chi osser va dalla terra, avviene con un mese circa di ritardo rispetto a 2.000 anni fa quando vennero disegnate le carte e le tavole degli astrologi. Come disse un astrofisico l’astrologia è diventata una specie di religione, ma è del tutto indimostrabile. Dispiace che quelli che ci credono non si assumano la responsabilità delle loro azioni invece di darne la colpa alle povere vecchie stelle. Pensateci la prossima volta che leggerete l’oroscopo o quando vi chiederanno:«Di che segno sei?»