Francesco Semprini, La Stampa 04/01/10, 4 gennaio 2010
E in America si dimagrisce dal chirurgo - Dopo aver combattuto per buona parte dei suoi 48 anni con diete e palestra, Veronica Mahaffey stava per gettare la spugna: neanche uno dei suoi 25 chili di troppo accennava ad andarsene
E in America si dimagrisce dal chirurgo - Dopo aver combattuto per buona parte dei suoi 48 anni con diete e palestra, Veronica Mahaffey stava per gettare la spugna: neanche uno dei suoi 25 chili di troppo accennava ad andarsene. Inutili i tentativi di sottoporsi all’intervento chirurgico di riduzione dello stomaco perché con 85 chili e un indice di massa corporea (BMI) pari a 28, Veronica non poteva essere considerata sufficientemente sovrappeso dai medici, e l’assicurazione sanitaria non garantiva la copertura delle spese di ricovero. Gli standard imposti dalle autorità mediche americane, sono severi visto che per poter ricorrere alla chirurgia occorre un BMI di 40 punti, o di 35 per chi soffre di diabete e apnea da sonno. Almeno sino ad oggi, perché in aiuto di Veronica sono giunti il progresso scientifico e le nuove tecniche di intervento. Così, oggi, la signora Mahaffey, madre di due figli, grazie a un’operazione lampo, è a un soffio dagli agognati 60 chili. Un esempio destinato ad essere seguito da tanti americani visto che con le nuove tecniche di intervento, la riduzione dello stomaco è a portata di tutti, con un operazione di un’oretta e per giunta senza bisturi. Una rivoluzione in perfetto stile americano che consente di ridurre i rischi ma anche i costi, tanto da rendere la chirurgia del dimagrimento un potenziale business per il nuovo decennio come conferma il boom di richieste registrato negli ultimi mesi. La riduzione dello stomaco si candida a diventare una dieta alternativa per persone mediamente sovrappeso o per diabetici. In suo sostegno sono giunti diversi studi che accertano una perdita del 50% del peso in eccesso per un periodo di almeno dieci anni dal momento dell’operazione. L’intervento appare inoltre un rimedio per la cura del diabete di Tipo 2 e di altre patologie come apnea da sonno, pressione arteriosa e colesterolemia elevate. Grazie ai progressi compiuti dalla scienza, il chirurgo interviene senza incidere la pelle inserendo una sonda endoscopica con la quale applica un anello di titanio nello stomaco e forma una restrizione verticale che ne riduce le dimensioni. L’obiettivo principale in questa fase è rendere l’intervento economicamente conveniente. Il costo medio dell’operazione oggi si aggira intorno a 52 mila dollari, ma è necessario abbatterlo a circa un terzo per renderla accessibile a molti e ottenere la copertura delle assicurazioni sanitarie. E’ solo questione di tempo dicono gli operatori, anche se non mancano gli scettici, in particolare i nutrizionisti che respingono la tesi secondo cui la chirurgia possa sostituire dieta ed esercizio fisico. Per Paul Ernsberger, esperto di alimentazione e docente della Case Western Riserve University, anche ricorrendo alle nuove tecniche, il 19% dei pazienti sottoposti a intervento soffrirà effetti collaterali pericolosi come defecazione e vomito involontario. Un 2,4% rischierà complicazioni legate a ulcera, attacchi di cuore, trombosi, ictus o infarti.