varie, 2 gennaio 2010
FRAMMENTI 04/01/10
INCIDENTI In tutta la Francia i locali potranno restare aperti sino alle 7 del mattino. Lo ha stabilito una direttiva del governo Sarkozy, allo scopo di limitare gli spostamenti notturni dei giovani a caccia di locali ancora aperti e, di conseguenza, i molti incidenti stradali. Però dalle 5.30 non si potrà vendere alcol nei locali, in modo che i giovani tornino a casa il più possibile sobri.
Mentre Parigi allunga la notte, Roma taglia: discoteche e locali saranno chiusi alle 4 e sarà vietata la vendita di alcol alle 3 (oggi è vietato venderlo dopo le 2).
Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia: «A gennaio approveremo un emendamento per il quale i locali chiuderanno alle 4, sarà vietato vendere alcolici dopo le 3 e già dalle 23 non si potranno acquistare bottiglie intere. Sono manovre utili a salvare vite: da quando è stato messo un orario limite alla vendita di alcol, i giovani morti nei fine settimana sono diminuiti di oltre il 10% in un anno» (Caterina Pasolini, la Repubblica 31/12).
FERITI Nessuna vittima, ma è aumentato il numero totale dei feriti per i botti di
Capodanno. Sono in calo gli incidenti più gravi. A Reggio Calabria un bambino di 6 anni è stato ferito alla schiena da un proiettile vagante, mentre era in strada con la famiglia a festeggiare. I feriti sono stati 509, 17 con prognosi superiore ai 40 giorni, 492 con prognosi inferiori ai 40 giorni. L’ anno scorso ci furono una
vittima, poco meno di 400 feriti e 28 incidenti gravi. Sempre meno i feriti da arma da fuoco: otto quest’anno, tutti con prognosi inferiore a 40 giorni (20 nello scorso capodanno). E’ molto aumentato il numero di persone denunciate: 572 contro le 488 del 2008, con 61 arrestati (64 nel 2008). I feriti: molti minorenni e alcuni bambini che nella maggior parte dei casi hanno subito escoriazioni e contusioni. In alcuni casi lesioni gravi agli occhi, amputazioni di mani e dita e ustioni. In Campania sono state portate in ospedale 113 persone (l’anno scorso 97); a Roma sono stati registrati 12 feriti (Giulio Isola, Avvenire 2/01).
MIRACOLI Una donna muore durante il parto e dà alla luce un feto morto. Dopo
alcuni minuti sia lei sia il bimbo tornano in vita. successo al Memorial Hospital del Colorado e ne parlano come del miracolo di Natale. La donna, Tracey Hermanstorfer, la notte di Natale era pronta per partorire quando il suo cuore si è fermato. I medici: «Non rispondeva agli stimoli così ci siamo concentrati sul bimbo praticando un cesareo senza anestesia». Ma il feto era privo di vita. «Poi è successo qualcosa». Dopo 4 o 5 minuti senza battito il cuore della donna ha ripreso, seguito da quello del neonato (Corriere della Sera 31/12).
PROTESTE Le prostitute di Garstin Bastion Road, il quartiere a luci rosse di Delhi, hanno inviato lettere di protesta sia al governo locale che a quello nazionale e hanno deciso di manifestare in piazza se il governo non cambierà le forniture di preservativi. Aradhana Johri, segretario della commissione nazionale di controllo per l’Aids: «Non sappiamo nulla, e se avessimo qualche segnalazione, non esiteremmo a controllare e a cambiare i preservativi». Secondo le prostitute, i preservativi che vengono distribuiti non le salverebbero dalle malattie. In India la prostituzione è illegale, ma da qualche tempo tollerata. Nel quartiere a luci rosse della capitale ci sono oltre 100 case di appuntamenti dove vivono circa 5000 prostitute indiane e provenienti da paesi limitrofi (Blitzquotidiano.it 29/12).
SOCIALISTE Hugo Chavez, presidente del Venezuela, per «rompere la spina
dorsale della speculazione selvaggia capitalista che finora ha regnato
impunemente», ha creato il primo panino socialista, che sarà prodotto dalla
Comerso (Corporación de Mercados Socialistas). Si tratta dell’arepa, un
panzerotto di farina di mais ripieno di carni, formaggi e salumi che è una specialità locale: sul mercato costa circa 20 bolivar (un euro e mezzo di euro), nei negozi calmierati è venduto a 5, un quarto di quello di mercato. In quessto modo, secondo Chavez, «si blocca il capitalismo vorace che continua a saccheggiare il popolo» facendo concorrenza al colosso statunitense McDonald’s. Economicamente, il paese non è messo bene: vanta l’inflazione più alta dell’America Latina (29%), un’economia in recessione (-2,9% a fine 2009) e una caduta del 40% del prezzo del greggio, che finanzia più della metà del bilancio statale e l’anno scorso ha rappresentato il 90% delle esportazioni del nono produttore mondiale di petrolio) (Gian Antonio Orighi, la Stampa 2/01).
CENSURE La statunitense Apple censura il Dalai Lama: cercandone il nome su un
i-Phone cinese, distribuito da China Unicom, non esce nessun risultato, ed è stato bloccato l’accesso a cinque software relativi al leader tibetano e alla leader degli uiguri Rebiya Kadeer. La stessa censura già si verificava sui motori di ricerca Google e Yahoo versione cinese. Proteste da parte di Rsf (Reporter senza frontiere): «Gli abbonati dell’I-Phone in Cina hanno il diritto di sapere a che cosa non hanno accesso libero. Il gruppo americano si unisce al club delle imprese che applicano la censura nel Paese: una grande delusione da parte di un gruppo che ha basato la sua campagna pubblicitaria sul «pensa diverso» e che si ritiene creativa». Apple ha dichiarato che si attiene solo alle leggi locali (Lastampa.it, 1/01).
FURTI L´Ump (Union pour un Mouvement Populaire), il partito di Nicholas Sarkozy, dovrà risarcire la casa discografica Musicor per aver usato in un suo spot elettorale la canzone «Tous ceux qui veulent changer le monde» senza
pagarne i diritti d´autore. Da qualche settimana, era diventata il nuovo inno dei «giovani Ump», accompagnata da un video musicale al quale hanno partecipato anche i ministri Eric Besson e Christine Lagarde, l´eurodeputata Rachida Dati e il portavoce del partito Fréderic Lefebvre: i componenti del governo cantano in playback. I soggetti coinvolti, la Musicor e la cantante Marie-Mai, hanno minacciato un´azione legale. L’Ump è famoso per la «legge Hadopi», che prevede multe pesantissime per chi viola online il diritto d´autore. L´Ump pagherà diritti e interessi sul ritardo, per un totale di almeno 32.500 euro. Non è la prima volta che il partito di Sarkozy viene accusato di violare il diritto d´autore: era già successo nel gennaio 2008, quando aveva usato in alcuni comizi la canzone «Kids» senza autorizzazioni. La band americana Mgmt, autrice del brano, aveva chiesto lo stesso risarcimento: 32.500 euro (Anais Ginori, la Repubblica 2/02).
PLAGI Per risolvere il problema della vodka contraffatta, il governo russo ha deciso di aumentarne il prezzo a un minimo di 89 rubli (poco più di 2 euro): la vodka che sarà venduta a un prezzo inferiore sarà considerata falsa e rischiosa per la salute. In ogni caso, la vodka rimane l’alcolico più consumato in Russia e più economico. Con questa misura, il governo spera anche che nonostante la crisi i russi spendano un po’ di più per non mettere a rischio la salute: la vodka contraffatta è prodotta in cattive condizioni igieniche e con ingredienti spesso tossici (N. Lo., la Repubblica 2/01).
MANETTE Un disoccupato 35enne e incensurato, pur di non passare il Capodanno con la propria famiglia, ha chiesto di essere arrestato ai carabinieri.
Rifiutato per non aver compiuto alcun reato, è andato in una tabaccheria vicina
e, minacciando i titolari con un taglierino, ha rubato un pacchetto di caramelle. Aspettando che arrivassero i carabinieri, cogliendolo in flagranza di rapina aggravata (Avvenire 2/01).
SENTENZE La Cassazione invita giudici e magistrati italiani ad abbandonare l’uso della penna per scrivere le sentenze, perché molte di quelle scritte a mano risultano illegibili. La sentenza, la numero 49568, parte dalla Corte d’Appello di Napoli, dove due rapinatori hanno cercato di farsi annullare una condanna appellandosi all’incomprensibilità del verdetto, scritto in pessima calligrafia. I giudici hanno esaminato il documento in questione, riconoscendo che «gli stilemi personalissimi e frettolosi pongono in secondo piano le esigenze del lettore e in particolare di chi, avendo riportato condanna, pretende di conoscerne agilmente le ragioni». Insomma, scrivere sentenze a mano non è vietato, ma digitarle su un computer è preferibile (Bruno Ventavoli, La Stampa 30/12).