ansa.it 25/12/09, 25 dicembre 2009
Per il cenone della vigilia e il pranzo di Natale i 23 milioni di famiglie italiane hanno speso 2,8 miliardi di euro in cibi e bevande consumati, per nove italiani su dieci, a casa con parenti o amici
Per il cenone della vigilia e il pranzo di Natale i 23 milioni di famiglie italiane hanno speso 2,8 miliardi di euro in cibi e bevande consumati, per nove italiani su dieci, a casa con parenti o amici. E’ il bilancio stimato dalla Coldiretti, che registra anche l’abbandono delle mode esterofile del passato (caviale, ostriche, salmone e champagne) e la riscoperta delle ricette tradizionali: dai cappelletti in brodo della Romagna al cappone in Piemonte, dai Canederli in Trentino alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla Brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria. La maggioranza delle tavole sono state infatti imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata in un 1 miliardo e cento milioni di euro per carni o pesce, 400 milioni per primi piatti e condimenti, 500 milioni per dolci, 300 milioni per vini e spumanti, 200 milioni per salumi e formaggi e 300 milioni per frutta fresca o secca.