Andrea Tarquini la Repubblica 2/1/2010, 2 gennaio 2010
BERLINO
Ridurre le tasse per aiutare la ripresa o mantenere alto il prelievo fiscale per mantenere i conti pubblici sotto controllo? Le due idee suonano apparentemente inconciliabili, invece convivono nello stesso governo. Un duro scontro sul futuro della politica tributaria divide infatti la coalizione tra la CduCsu della Cancelliera Angela Merkel e i suoi alleati liberali (Fdp) al potere a Berlino in seguito alle ultime elezioni politiche del 27 settembre.
Lo scontro è incarnato da due cavalli di razza della coalizione. Da un lato il ministro delle Finanze, il cristianoconservatore Wolfgang Schaeuble, ex delfino di Kohl e grande negoziatore prima della riunificazione tedesca e poi dell´introduzione dell´euro, non si stanca di ripetere che, visti l´alto indebitamento pubblico, i pacchetti di sostegno all´economia e alle banche, il costo del welfare, i dettami del Patto di stabilità, non ci sono margini per sgravi fiscali significativi. Dall´altro il titolare del dicastero dell´Economia, il liberale Rainer Bruederle, ritiene invece urgente lanciare gli sgravi fiscali promessi agli elettori. Per mantenere la parola, e per aiutare una ripresa economica in un 2010 che si annuncia difficile.
Difficile dire chi dei due vincerà. Secondo Die Welt, quotidiano conservatore vicino alla CduCsu, avrà la meglio chi convincerà i vertici dei partiti al potere. Un compromesso sembra difficile: Schaeuble fa capire di ritenere che per il bene comune è meglio che l´erario incassi cento euro al mese più del dovuto che non 50 di meno. Bruederle è altrettanto tenacemente persuaso che solo gli sgravi libereranno risorse indispensabili alla ripresa.
Andrea Tarquini